I barbari in Vaticano: papa Francesco e la riforma della curia

Il 13 marzo di dieci anni fa i barbari sono entrati in Vaticano con Jorge Mario Bergoglio, il papa sudamericano che parla una lingua mista, nata dall’esperienza porteña (di Buenos Aires) e dall’italiano intriso di dialetto dei genitori, immigrati italiani di origine piemontese, che seguirono, nei primi decenni del Novecento, il flusso delle navi lungo la rotta atlantica per cercare fortuna dall’altra parte del mare.


L’elezione del pontefice argentino, il primo papa americano, ha cambiato profondamente la curia romana, ne ha sconvolto riti, usanze, abitudini e gerarchie. La stessa figura del papa uscirà cambiata, forse per sempre, dal pontificato di Francesco.

Spogliata della retorica e della ieraticità che l’avvolgeva, demitizzata, resa più umana, quindi anche più contraddittoria e fragile, l’immagine del vescovo di Roma non è più avvolta dal mistero e anche sulle sue condizioni di salute non c’è spazio per molte speculazioni e voci di corridoio, perché le notizie sugli acciacchi e i problemi fisici vengono diffuse dallo stesso pontefice.

L'intero articolo di Francesco Peloso a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202303/230309peloso.pdf



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