Un passo della introduzione dell’IL24 suona premonitore: “«non è un documento del Magistero della Chiesa, né il report di una indagine sociologica; non offre la formulazione di indicazioni operative, di traguardi e obiettivi, né la compiuta elaborazione di una visione teologica». Purtroppo questa serie impressionante di “negazioni”, che già appariva nell’IL23 ha profondamente condizionato il tenore della “relazione di sintesi” che abbiamo letto nell’ottobre 2023.
Rispetto a quel testo, allora fu chiaro, occorreva un autentico cambio di passo, sia sul piano del metodo, sia sul piano dei contenuti. Occorreva elaborare un testo che “servisse” – come deve ogni “strumento” – a promuovere un confronto che ad ottobre 2024 potesse pervenire a deliberazioni sinodali capaci di riforma. Il testo che orienta alla discussione, e che dovrebbe servirla, mi sembra rimanga largamente segnato da una “retorica della gioia” che in molti casi non ha il coraggio di affrontare le questioni, e si limita a accennarle in modo assai generico, senza impostarne un esame accurato. Faccio alcuni esempi....
La presentazione critica dell'Instrumentum Laboris di Andrea Grillo continua a questo link:
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