Cancellare, conservare, depotenziare, ricomprendere sono le scelte su cui si riflette dopo lo scandalo che ha coinvolto l'ex gesuita, ma il vero nodo è la committenza. C'era bisogno di quelle opere?
Nei giorni scorsi il vescovo di Lourdes Jean-Marc Micas ha diramato una dichiarazione molto interessante sul problema dei mosaici realizzati da Rupnik sulla facciata della basilica della Madonna del Rosario: «I mosaici devono essere lasciati dove sono? - ha scritto Micas - Devono essere distrutti? Dovrebbero essere rimossi o esposti altrove? Non c'è consenso su nessuna delle proposte». Ieri si è saputo che saranno coperti in due chiese americane: nel santuario nazionale di San Giovanni Paolo II a Washington e nella Cappella della Sacra Famiglia presso la sede centrale dei Cavalieri di Colombo a New Haven.
Il fatto interessante è che il motivo della rimozione non riguarda le opere, ma le vittime. È la prima volta che questo avviene nel campo della cosiddetta “arte sacra” ...
L'intero articolo di Alessandro Beltrami è a questo link:
https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/rupnik-e-i-mosaici
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