La “Guerra Fredda” si combatte in Africa

Alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni, molti analisti geopolitici hanno evidenziato come la “Guerra Fredda” non sia mai realmente terminata, ma che abbia solo vissuto un periodo di apparente calma, tra gli anni Novanta e i primi Duemila.

Hanno, inoltre, evidenziato come l’ordine globale stabilito dagli Stati Uniti dopo la dissoluzione dell’URSS oggi non sia più accettato, in particolare dai Paesi non europei e questo è reso evidente dalla nascita dell’unione delle economie emergenti, BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa e con l’aggiunta di Etiopia, Egitto, Arabia Saudita, Iran ed Emirati Arabi Uniti), e dalla grande quantità di paesi che desiderano entrarvi. Lo scontro tra il “blocco occidentale”, rappresentato da Stati Uniti e Unione Europea, e il “blocco orientale”, oggi composto da Russia e Cina è, ora come un tempo, infuocato. Tali tensioni scaturiscono da diverse motivazioni, che affondano le proprie radici in temi politici, di sicurezza internazionale, religiosi, storici e valoriali. Ciò che oggi è cambiato, rispetto al secolo scorso, è che la posta in gioco non è più rappresentata dall’influenza esercitata sul continente europeo, quanto, invece, su quella esercitata sul continente africano. Infatti, ...

L'articolo di Elisa Ruaro continua a questo link:

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