È iniziata una stagione caotica. Dentro gli Stati Uniti, perché sembra venir meno il bilanciamento dei poteri, e fuori degli Stati Uniti in cui alla scelta anti-Ucraina si affianca la fine del multilateralismo e la relativizzazione delle alleanze (Europa, Giappone, India). L’unico obiettivo riconoscibile sembra lo scontro con la Cina. Il panorama religioso del paese vede tre protagonisti maggiori e alcuni comprimari. Il 60-70% della popolazione si divide fra due Chiese ortodosse, quella filo-russa (non autocefala), che fa capo al metropolita Onufrio, e quella autocefala, che fa capo a Costantinopoli col metropolita Epifanio. La prima, allora maggioritaria, contava 12.000 parrocchie, 100 vescovi, 200 monasteri e una presenza largamente maggioritaria nelle aree geografiche dell’Est. La seconda si addebitava di 7.000 parrocchie, una cinquantina di vescovi e alcune decine di monasteri. Accanto alle due Chiese maggiori vive una Chiesa di rito orientale (i greco-cattolici) con circa 4 milioni di fedeli. Vi è poi una Chiesa ortodossa dissidente (Filarete), una comunità cattolica di rito latino e alcune comunità protestanti oltre ai musulmani e agli ebrei. Gli ucraini hanno una pratica religiosa molto alta (17%).Le due Chiese hanno alle loro spalle l’esperienza della persecuzione comunista che ha lasciato sopravvivere la sola Chiesa ortodossa, cancellando del tutto quella greco-cattolica....
L'articolo di Lorenzo Prezzi è a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento