In Messico scoperto un campo di sterminio legato ai cartelli della droga. La Chiesa sostiene le vittime e promuove il progetto di pace, accompagnando le madri dei desaparecidos e denunciando la violenza dilagante
Orrore indicibile, anche in un Paese in cui la violenza è il pane quotidiano. Ma anche indignazione, voglia di dire basta, tanti piccoli eppure visibili segni di speranza, che arrivano dalle coraggiose madri delle persone scomparse, dalla società civile, dalla Chiesa, che con il Progetto nazionale di pace sta seminando in modo diffuso, a livello territoriale, e al tempo stesso in profondità. Nel fine settimana, il Messico si è fermato in una reazione corale dopo l’ultima, terribile scoperta: quella di un vero e proprio campo di concentramento e sterminio della criminalità organizzata, in particolare del potentissimo cartello Jalisco Nueva Generación, nel ranch Izaguirre, situato nel Comune di Teuchitlán, nello Stato di Jalisco, nel Messico centrale. C’erano tracce di persone detenute in condizioni disumane e forni crematori clandestini per bruciare i corpi delle vittime.
L'articolo di Bruno Desidera è a questo link:
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