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India: la visita di Modi in Europa

“La mia visita in Europa arriva in un momento in cui la regione deve affrontare molte sfide e scelte”: le parole pronunciate prima della partenza fugano ogni dubbio. Il tour europeo del primo ministro indiano Narendra Modi non è una visita qualunque soprattutto perché non avviene in un momento qualunque.


All’indomani dell’invasione russa, l’India è diventata un perno cruciale dei nuovi equilibri mondiali. “La nostra relazione è più importante che mai” aveva detto Ursula von der Leyen incontrando Modi a New Delhi la scorsa settimana. Nel corso della visita l’Unione europea e il governo indiano hanno annunciato la nascita di un organismo di cooperazione bilaterale incentrato sul commercio e le tecnologie. Nel 2020, le due parti hanno registrato un interscambio di oltre 95 miliardi di euro in beni e servizi. L’Unione europea è attualmente il terzo partner commerciale dell’India, “ma possiamo fare molto di più”.

L’obiettivo – affrontato anche durante il tour di Modi in Europa – è di rilanciare il negoziato per un accordo di libero scambio, bloccato dal 2013 per divergenze in vari settori tra cui riduzioni tariffarie, protezione brevettuale, sicurezza dei dati e diritto dei professionisti indiani di lavorare in Europa. Interessante notare come all'apertura verso New Delhi sia corrisposta una chiusura nei confronti di Pechino: domani, 4 maggio, sarà passato un anno da quando l'accordo globale di investimento tra la Cina e l’Unione Europea (CAI) è stato bloccato.


L'intero servizio dell'ISPI a questo link:




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