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Germania: Chiesa e sinodalità

Per alcuni della curia vaticana, i vescovi e i cattolici tedeschi – dopo aver avviato insieme un «cammino sinodale vincolante» – starebbero approfittando del cosiddetto Rapporto MHG sulla pedofilia nella Chiesa e, allo stesso tempo, rompendo con il modello di Chiesa che – per secoli – è stato tradizionale, mettendo a rischio così anche la sua unità con le circa 6.000 diocesi sparse in tutto il mondo.



Un cammino sinodale vincolante

Secondo altri, meno timorosi, è vero che in questo «cammino sinodale vincolante» si stanno discutendo, votando e approvando importanti proposte che, di fatto, presuppongono una ridefinizione del sacerdozio; della presenza delle donne nella Chiesa; del potere e del suo esercizio all’interno dell’istituzione e anche della morale sessuale.

Ma la comunione di questa Chiesa non è in alcun modo messa in pericolo, semplicemente perché avvertono chiaramente che ci sono risoluzioni che – se approvate – possono essere attuate nelle rispettive diocesi o dalla Conferenza episcopale del paese senza compromettere, in alcun modo, detta unità.

Parimenti, che ve ne sono altre riferite, ad esempio, al celibato facoltativo dei preti, all’omosessualità o al sacerdozio delle donne, che devono essere discusse e, nel caso, votate nuovamente in un altro forum in cui si trovino – per lo meno, rappresentate – tutte le diocesi del mondo.

Il clericalismo

La risposta, per quanto possa dispiacere a non pochi, è il Rapporto che, commissionato nel 2014 dalla Conferenza episcopale tedesca alle università di Mannheim, Heidelberg e Giessen – e noto come MHG, dalle iniziali di tali università –, aveva il compito di indagare sul coinvolgimento di sacerdoti, diaconi e religiosi negli abusi sessuali sui minori dal 1946 al 2014.

Nel Rapporto, pubblicato dopo quattro anni di ricerca, sono state individuate 1.670 vittime di abusi sessuali su minori da parte del clero (il 4,4% di tutti quelli di quel periodo) e 3.677 vittime.

E, proseguendo con il compito assegnato, i ricercatori hanno indicato, come causa di tali delitti, in primo luogo il clericalismo che, attivato e facilitato da un «sistema gerarchico-autoritario», porta al dominio dei consacrati sui non consacrati e li colloca in una posizione di superiorità, essendo l’abuso sessuale una sua conseguenza estrema

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