“Un quindicenne su due non è in grado di comprendere un testo scritto”. Falso

Negli ultimi giorni diverse testate giornalistiche hanno rilanciato le parole del presidente di Save The Children Claudio Tesauro che, lanciando l’evento “Impossibile 2022”, ha dichiarato che il 51% dei quindicenni in Italia non sarebbe in grado di capire un testo scritto. L’affermazione, ripresa anche da alcuni parlamentari di Lega e Pd, ha destato molto scalpore.


Ma le cose non stanno come sostenuto dal presidente di Save The Children. Le sue parole non trovano riscontro nelle indagini (OCSE-Pisa, Invalsi) che misurano la dispersione scolastica implicita, cioè la percentuale di quegli studenti che, pur avendo acquisito un titolo, non raggiungono le competenze di base minime in italiano, matematica e inglese. E la percentuale del 51% non si riferisce ai quindicenni, non riguarda le competenze in italiano e nemmeno la comprensione del testo.

"La bufala del 51% di questi giorni – osservano Corsini e Raimo – non è che l’ultimo episodio di una lunga serie (come già accaduto, ad esempio, a proposito dei sopracitati dati OCSE-Pisa nel 2018)" che rinfocola “una retorica della crisi applicata alla scuola [che] tende ad alimentare i luoghi comuni di cui si nutre, come quelli relativi al progressivo peggioramento del livello degli apprendimenti”. Questo non significa che non ci siano problemi, “ma è ancora meno intelligente pensare di affrontarli con un armamentario narrativo e un paternalismo che umiliano tanto gli studenti quanto i docenti”.

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