Il numero delle persone scomparse in Messico ha superato le 100.000 unità. È la prima volta da quando nel 1964 il ministero degli Interni ha iniziato a compilare un registro dei “desaparecidos”, aggiornato periodicamente.
Le sparizioni sono aumentate dopo il 2007, quando l'allora presidente Felipe Calderón ha lanciato la sua “guerra alla droga”. Negli ultimi due anni, c’è stato un ulteriore incremento, passando dalle 73.000 persone scomparse del 2019 alle oltre 100mila attuali. Tre quarti delle persone scomparse sono uomini e un quinto aveva meno di 18 anni al momento della scomparsa. Le Nazioni Unite l'hanno definita “una tragedia umana di proporzioni enormi”.
Molti desaparecidos sono vittime della criminalità organizzata, in larga parte non si riesce a risalire ai responsabili delle sparizioni. Secondo le Nazioni Unite, solo 35 delle sparizioni registrate hanno portato alla condanna dei responsabili. Molto poco considerato che dall’inizio della guerra alla droga oltre 350.000 persone sono state uccise in Messico, con una media di 94 omicidi al giorno. Lo Stato con il maggior numero di sparizioni è Jalisco, dove il cartello Jalisco New Generation ha il suo centro di potere.
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