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L’altra guerra. Se Putin sfila l’Africa all’Ue

Energia, grano, investimenti. C’è una guerra nella guerra e si combatte per il destino del continente africano. L’Ue dovrebbe avere più chiaro il quadro: la tempesta alimentare in arrivo rischia di fare un paradossale assist a Putin. Il commento di Leonardo Bellodi


Una tempesta perfetta. È ciò che sta provocando la guerra (perché di questo si tratta) scatenata dalla Russia nei confronti dell’ Ucraina. Lontano dall’Europa, l’Africa subisce più di ogni altra regione del mondo le conseguenze dell’invasione russa su più fronti: alimentare, energetico, geopolitico.

Dal punto di vista alimentare, nel 2020 l’Africa ha importato da Russia e Ucraina derrate per il valore di circa 7 miliardi di dollari. Il continente ha fame: nel Sahel e nel Africa occidentale 25 milioni di persone non hanno sufficiente accesso al cibo.

Per il combinato disposto dell’aumento dell’inflazione e della scarsità di prodotti, i  costi di grano, mais e semi di soia sono aumentati di circa il 30%, il picco più alto da dieci anni a questa parte, impoverendo ancora di più le casse degli Stati (praticamente tutti) che sussidiano la produzione di pane. In Kenia e Sudan il lievitare dei prezzi ha già provocato proteste e sommosse popolari.

La situazione non è differente in Nord Africa. L’Egitto importa da Ucraina e Russia  il 60% di cereali che costituiscono il 40% dell’apporto calorico giornaliero della popolazione. Il governo del Cairo ha cercato di calmierare i prezzi con conseguenze immaginabili per le casse di uno Stato che conta più di 100 milioni di cittadini.

Come se non bastasse, i raccolti, a causa del cambiamento climatico che ha provocato una siccità piuttosto severa non sono stati all’altezza delle aspettative alimentando in alcuni paesi carestie mai sopite. Gli alti prezzi del gas poi hanno creato un aumento dei fertilizzanti azotati (il metano è la materia prima per la loro produzione) per non considerare il fatto che la Russia è il più importate esportatore mondiale di questo tipo di fertilizzanti.

Sono principalmente tre i motivi determinano un atteggiamento “benevolo” dei paesi africani nei confronti di Mosca. Il primo è dovuto ai profondi legami della Russia con questi Paesi: forze paramilitari russe sono presenti in Mali e nella Repubblica centraficana, il governo del Sudan è in trattative per aprire una base russa sulle sue coste e Sudan, Seneal e Mozambico (e Egitto) importano gran parte del fabbisogno di cereali, come abbiamo visto, dalla Russia.

La seconda ragione ....

L'analisi continua a questo link:

https://formiche.net/2022/05/guerra-putin-africa-ue/


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