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Una verità semplice: guerra più guerra non fa pace.

Dicono che per far finire la guerra bisogna fare più guerra. E a noi che diciamo che non è vero, che guerra più guerra in Ucraina e ovunque significa solo un più grande massacro di vite umane e di verità, ribattono: e allora come lo fermate, voi, Putin? Lo fermate con le preghiere e le marce per la pace? 


Lo fermate Con le carovane di pacifisti, le missioni della Caritas che portano cibo e medicine in Ucraina e riportano in salvo i disabili e ancora altri profughi? Lo fermate con la diplomazia degli smidollati disposti a parlare con il «criminale del Cremlino»? Lo fermate con le buone intenzioni e con le buone azioni che le nonne, le madri e le maestre insegnano ai bambini: "Ricordati, quando due si picchiano, ha ragione solo il primo che smette"?

Già, la guerra è cosa da grandi, da uomini veri. (Pensateci: dove sono finite le foto delle bambine col fucile e dei ragazzini d’Ucraina con le molotov? Evaporate con i massicci rifornimenti di armi da adulti. Pensateci: dove sono finiti i ragazzi russi di neanche vent’anni, «partiti soldato e non ancora tornati», come canterebbe De Gregori, perché morti al fronte? Ragazzi dei quali le madri cercano invano qualche notizia mentre i loro corpi non vengono accettati indietro dai generali di Putin).

Già, la guerra è cosa da grandi. E la pace è roba da piccoli, da bambini. Per questo non ne facciamo più di bambini, noi come i russi. E facciamo le guerre, i russi come noi. Magari per procura. Le guerre attraverso gli altri. Costi quel che costi. Se necessario – constatazione dolente e amarissima di Jeffrey Sachs – «fino all’ultimo ucraino». Parole terribili, che potrebbero stare in bocca all’uomo del Cremlino e stanno in testa agli strateghi, d’occidente e d’oriente, della nuova guerra fredda.

Una volta si diceva "Dio lo vuole", oggi qualcuno si azzarda ancora a dirlo, ma ormai basta dire "il popolo lo vuole", anzi quel popolo lo vuole. Assolutamente lo vuole. E anche questo è populismo, e della peggior specie.

Guerra più guerra, allora, non per "resistere" non per "liberare", ma per "vincere", e a quel punto, solo a quel punto, far finire finalmente la nuova e atroce tappa dell’eterna guerra dei grandi che distrugge la vita e la pace dei piccoli.

No, mille volte no. Ma noi, che vogliamo pace e chiediamo tregua immediata, come lo fermiamo Putin? 


L'articolo di Marco Tarquino continua a questo link:

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/marco-tarquinio-ucraina-guerra-piu-guerra-non-fa-pace?fbclid=IwAR3uivfE2r-qZkt81EsHAwoB3d_1lqdUpi-2zfWGnASnek58rWVP2FZrF9U




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