e-mail della Parrocchia: ss.risurrezione@patriarcatovenezia.it - Telefono e Fax: 041-929216 - ........................................................................... e-mail del Blog: parrocchiarisurrezionemarghera@gmail.com

Se ne parla poco. Come sta rinascendo e si sta rafforzando lo Stato Islamico in Africa

Lo Stato islamico sta rinascendo in Africa, sfruttando le debolezze istituzionali e lo scontento creato dal malgoverno locale per permettere alla propaganda jihadista di attecchire. Il proselitismo ha creato in Mali, Nigeria e Mozambico situazioni altamente pericolose a livello internazionale


La velocità con cui lo Stato islamico sta guadagnando terreno in Africa è preoccupante, spiega una analista del settore sicurezza parlando delle dinamiche attuali di quel gruppo che un tempo controllava una parte di Siria e Iraq, sotto il Califfato di Abu Bakr al Baghdadi. “Diverse aree africane, soprattutto al centro-nord, sono punto di rinascita del gruppo — continua — e, visto il contesto delicato, l’evoluzione africana è adesso il principale obiettivo della Coalizione Globale per Sconfiggere l’Isis, che nella riunione annuale fatta questa settimana a Marrakech ha riconosciuto come il gruppo terroristico stia guadagnando rapidamente fette di territorio controllato, sfruttando lo scontento locale, spesso legato al malgoverno, per prendere il potere in regioni del Mali, del Niger e del Burkina Faso”.

Dopo anni di fallimenti militari in Siria e Iraq, gli affiliati dello Stato Islamico — così come altri gruppi di insorti e bande criminali che hanno adottato il marchio dello Stato Islamico — hanno ampliato il controllo e intensificato gli attacchi contro obiettivi civili e militari in alcune delle regioni politicamente più instabili dell’Africa occidentale. Il ministro degli Esteri marocchino, Nasser Bourita, ha avvertito durante la riunione che la regione africana del Sahel è ora “la casa dei gruppi terroristici più letali e in rapida crescita al mondo”.

L’area di maggiore preoccupazione è quella subsahariana, perché è quella dove i gruppi contano più partecipazione, gli affiliati — ufficiali o meno — sono più attivi, il territorio è dispersivo (anche privo di controlli e monitoraggio), le condizioni istituzionali di alcuni dei Paesi della zona instabili, il malcontento generale alto (soprattutto tra i giovani). Secondo il rapporto Global Terrorism Index 2022 pubblicato dall’Institute for Economics and Peace, l’Africa subsahariana ha rappresentato da sola il 48% dei morti per terrorismo a livello globale nel 2021.


L'intero articolo di Emanuele Rossi a questo link:

https://formiche.net/2022/05/is-in-africa-stato-islamico/




Nessun commento:

Posta un commento