Nel Sahara occidentale si sta alzando la tensione tra il Marocco e il movimento nazionalista del Fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria. Un conflitto «congelato» dal 1991, ma mai del tutto risolto
Con l’attenzione di tutta Europa rivolta verso l’Ucraina, pochi hanno notato le tensioni che si stanno alzando nel Mediterraneo occidentale, tra Marocco e Algeria. Eppure gli scontri intorno al Sahara occidentale, la cosiddetta ultima colonia africana, hanno recentemente causato scintille che rischiano di riaccendere i bracieri della guerra nella regione, tenuti sotto controllo dal 1991 ma mai completamente spenti.
Il conflitto attorno al Sahara occidentale è infatti quello che gli esperti chiamano un conflitto congelato. Perché parlarne, dunque? Per via del rischio concreto di avere un’altra guerra nel vicinato europeo e per le conseguenze che questa avrebbe sulla vita di milioni di persone, innanzitutto. Ma anche sui mercati energetici e alimentari del Mediterraneo allargato, già nel caos per via della guerra tra Russia e Ucraina. D’altra parte gli stessi esperti sarebbero i primi a far notare che anche i conflitti congelati possono accendersi improvvisamente e violentemente, come dimostra il caso del Nagorno-Karabakh.
La riflessione di Bernardo Monzani a questo link:
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