Alessandro Barbero: Quello che mi fa più rabbia

Lo scandalo di questi mesi è la cooptazione mentale che la maggior parte di noi ha subito.



Quel che mi fa più rabbia è la difficoltà di uscire dagli steccati mentali che ci impongono, provando un minimo a ragionare se serve studiare, prima di parlare.

Sulla questione russo ucraina, non ho sentito mai nessuno dire che Putin abbia ragione, semmai ho sentito qualche voce fuori dal coro che stimola alla valutazione globale della vicenda cercando di sottolineare la necessità di allargare l'orizzonte delle responsabilità. Questo peraltro, non per salvare Putin, ma per salvare l'umanità; in quanto appare evidente che avanti di questo passo fra il collasso dell'economia di svariati paesi, la crisi energetica, la crisi climatica, la crisi sanitaria, signori, l'umanità rischia davvero di prendere quella famosa orribile china che ci porterà all'estinzione (i più pessimisti dicono che siamo già a metà strada).

Lo scandalo di questi mesi è la cooptazione mentale che la maggior parte di noi ha subito.

La necessità di prendere posizioni feroci, senza però avere una visione d'insieme, ci porta a sottovalutare tutti i fattori che caratterizzano questo conflitto iniziato di fatto nel 2014.

Non si tratta di indulgenza verso la Russia, si tratta di comprendere che l'approccio non può essere nevrotico, ma deve essere assennato.

E questo perché il nostro atteggiamento è medesimo a quello assunto dagli Stati membri della Nato, nemmeno un analisi dei fatti, azioni impulsive che di fatto stanno mettendo in ginocchio gli stessi stati, senza mettersi mai in discussione.

La cosa tragica è che mentre passano i giorni alla guerra in quanto tale ci stiamo abituando, non c'è più compassione, semmai la preoccupazione di quello che dovremmo affrontare vista l'onda lunga del conflitto.

l'Ucraina di fatto è il fazzoletto, i contendenti tirano e strappano a loro piacimento, l'Ucraina è la perfetta vittima sacrificale, un percorso iniziato nel 2014 in cui le responsabilità non possono essere imputate alla sola Russia.

Intanto, mentre la Nato bullizza l'Europa, Cina e Russia stanno saldando il loro rapporto con accordi economici che taglieranno fuori Europa e Stati Uniti.

Il fronte è aperto.

La guerra, quella vera pronta ad iniziare, e nella coscienza ce l'avremo tutti, per non aver capito o voluto capire come stanno davvero le cose.

"La storia è fatta di aggressioni e lo storico sa che farsi prendere dalle emozioni, avere come reazione principale la condivisione della sofferenza di chi è aggredito non può essere la reazione dominante. Il mio mestiere è un altro, è capire. Questo non vuol dire che non ci siano casi in cui io faccio il tifo. Nella Seconda guerra mondiale i vincitori erano dalla parte giusta, ma non faccio fatica a dire che hanno commesso orrori. Che i sovietici hanno sterminato gli ufficiali polacchi nelle fosse di Katyn, che Churchill ha fatto morire milioni di indiani ai tempi della carestia del Bengala, non faccio fatica a dire che i bombardamenti aerei degli Alleati sulle città italiane e tedesche siano stati indiscriminati. Tutto questo non mi impedisce di dire che c’era una parte che aveva ragione. E per fortuna ha vinto quella che aveva ragione. Anche nella guerra tra Russia e Ucraina, se uno è convinto che l’Ucraina abbia ragione va bene, ognuno fa le sue scelte emotive e morali, ma questo non deve diventare tifo da stadio. E’ come se uno, discutendo di Seconda guerra mondiale, siccome gli alleati avevano ragione, dicesse ‘non voglio discutere delle bombe atomiche sul Giappone e se tu discuti la legittimità di sganciare delle bombe atomiche vuol dire che sei con Hitler’. 

Io non ci sto”." 

(𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙖𝙡 𝙡𝙞𝙘𝙚𝙤 𝙏𝙤𝙧𝙧𝙞𝙘𝙚𝙡𝙡𝙞 𝙙𝙞 𝙎𝙤𝙢𝙢𝙖 𝙑𝙚𝙨𝙪𝙫𝙞𝙖𝙣𝙖 -𝙈𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤 '22) 

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