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Sedersi dalla parte giusta della storia

Questa è storia di sempre. È storia di porte e di muri che allargano la distanza, che chiudono i ricchi nel loro mondo, perché non vedano il povero e non ne siano turbati. È storia di ogni tempo, perché ci sono sempre i ricchi epuloni dentro e i poveri fuori, in attesa che qualcuno si degni di gettargli gli scarti, di usarli per smaltire i rifiuti.


Lazzaro non ha una casa, resta lì, al confine, alla porta del ricco, davanti a quella barriera eretta a dividere la scena, a contrapporre le storie.

Lazzaro è lì, invisibile all’uomo ricco. Se l’occhio non vede il cuore può restare in pace, può ignorare la povertà che egli ha lasciato fuori, la fame che invoca le briciole, il dolore che invoca cura e consolazione.

Il ricco non è la causa diretta della povertà di Lazzaro, ma egli tiene chiusa la porta, si difende dalla sua presenza, ignora il suo volto e il suo nome.

Lazzaro non chiede di prendere il posto del ricco, non vuole livellare le storie, non vuole ribaltare la scena.

Non è una scena di lotta di classe, di violente rivalse e rivendicazioni. È scena di ordinaria umanità. Quella che ogni giorno potremmo vedere se aprissimo le porte della nostra indifferenza, se abbassassimo i muri delle nostre difese, se smettessimo le vesti della nostra superiore superbia.

Siamo, anche noi, seduti dalla parte “giusta” della storia. E non è questo il problema. Il problema sono i Lazzaro che abbiamo lasciato fuori, ai quali abbiamo chiuso la porta, ai quali chiediamo ogni giorno di sedere ai piedi della nostra presunzione, alla porta della nostra superiorità, ai margini della nostra ricchezza, ai bordi del nostro potere.  

La storia di Lazzaro, però, non è oppio per consolare i poveri e tenerli buoni. È invito rivolto a tutti a sedersi dalla parte giusta della storia, quella che non ha porte e non ha chiusure, ma accoglie e offre la propria presenza, il proprio servizio a chi è nel bisogno e non ha voce, a chi non ha vesti che attirano lo sguardo, a chi non ha un volto e una storia che susciti ammirazione. 

Ci vuole un ascolto che smuova il cuore. Ci vuole la conversione per credere alle parole che Dio ha pronunciato sulla storia umana. Ci vogliono non segni e prodigi, ma una fede sincera che veda nel volto del Crocifisso Risorto la parte giusta della storia, quella del servizio e dell’accoglienza, della condivisione e della cura, della compassione e della bontà. Bisogna scegliere di sedersi con lui dalla parte giusta della storia!




L'intera riflessione di Marco Manco a questo link:


https://www.rileggendo.it/2022/09/23/sedersi-dalla-parte-giusta-della-storia/


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