La liturgia specifica per gli omosessuali non è prevista dal Vaticano. Ma i promotori specificano: chiara la differenza con il matrimonio sacramentale
(da www.laregione.ch)
I vescovi fiamminghi, i presuli del Belgio di lingua olandese, con il cardinale Jozef De Kesel, hanno pubblicato una liturgia per la benedizione delle coppie gay. Lo scrive ‘Nederlands Dagbalad’. È la prima volta nel mondo che una benedizione specifica viene ‘codificata’ da un gruppo di vescovi. Una iniziativa, questa, contraria al Vaticano, che non prevede una liturgia per benedire le coppie omosessuali. Tuttavia, "la differenza deve rimanere chiara con ciò che la Chiesa intende per matrimonio sacramentale", cioè un legame permanente tra un uomo e una donna, tendono a precisare i vescovi promotori della iniziativa.
Secondo il portavoce dell’arcidiocesi di Mechelen-Bruxelles, Geert de Kerpel, la liturgia pubblicata non è stata presentata in anticipo al Vaticano, scrive ‘Nederlands Dagbalad’. La breve e semplice liturgia, che i vescovi fiamminghi hanno pubblicato oggi affinché possa essere utilizzata nelle parrocchie, oltre alla preghiera e alla lettura della Bibbia, vede un passaggio in cui si sottolinea "l’impegno" delle due persone interessate; essi "esprimono insieme davanti a Dio come si impegnano l’uno verso l’altro". Dichiarano a Dio che "vogliono esserci l’uno per l’altro in ogni circostanza della vita" e pregano per avere "la forza di essere fedeli" reciprocamente. Secondo il promotore di questa iniziativa, Willy Bombeek, nominato dai vescovi coordinatore del progetto su Omosessualità e Fede, la ‘benedizione’ al termine della liturgia è espressamente intesa come una benedizione per le coppie gay. I vescovi fiamminghi vogliono rendere così "strutturale la pastorale e la guida delle persone omosessuali" e così contribuire a costruire "una Chiesa ospitale che non esclude nessuno".
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