Due modi di guardare e di posizionarsi molto differenti e con obiettivi e strategie altrettanto differenti che richiedono, proprio a coloro che retoricamente dichiarano di difendere il Servizio Sanitario Nazionale pubblico, di schierarsi e di fare delle scelte chiare e pubbliche sia a livello di Parlamento sia a livello delle singole Regioni.
Fare delle scelte strategiche a partire dai posizionamenti risulta essenziale per garantire il diritto alla salute delle collettività, ora più che mai in una fase in cui la sopravvivenza del Servizio Sanitario Nazionale pubblico sembra interessare sempre meno i decisori pubblici e i diversi attori che ad esso appartengono. Vi proponiamo dunque un posizionamento che è anche una scelta professionale oltre che culturale.
Destra e sinistra non sono due antiquate categorie, residuo delle obsolete ideologie novecentesche. Destra e sinistra sono due diversi modi di concepire i rapporti tra individuo e comunità, tra singolo e collettività.
Destra è chi privilegia il primo dei due termini dando massimo valore alla libertà e al benessere individuale, sinistra è chi privilegia i beni comuni e il benessere collettivo.
Due paradigmi alternativi, come empirismo e razionalismo in filosofia, che in medicina qualificano con un peso diverso le tre fasi di sviluppo che caratterizzano la clinica moderna basata su ricerca ed evidenze scientifiche: scienza di base (la ricerca di laboratorio), cura della malattia individuale (l'elemento patogeno che turba l'omeostasi momentaneamente o irreversibilmente), salute collettiva (il benessere della popolazione di riferimento e il contrasto ai fattori di nocività generali che ne compromettono la qualità).
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