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Un anno fa veniva uccisa la giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh

La corrispondente di Al Jazeera è stata colpita alla testa da un proiettile mentre copriva un raid militare. Al momento della morte Shireen Abu Akleh e i colleghi che erano con lei indossavano elmetti e giubbotti blu con la scritta "PRESS" che li identificano come giornalisti. Le Forze di Difesa Israeliane (FDI) hanno inizialmente negato ogni coinvolgimento nella morte della giornalista, ammettendo in seguito “un’elevata possibilità” che sia stata colpita dal fuoco israeliano, ritenendo tuttavia la morte accidentale. A oggi nessun militare è stato ritenuto responsabile. 


Varie inchieste giornalistiche e un’indagine delle Nazioni Unite hanno concluso la responsabilità delle FDI. Sia la famiglia che Al Jazeera hanno presentato una denuncia contro Israele presso la Corte penale internazionale dell’Aia, definendo schiaccianti le prove. Tuttavia Israele non fa parte della Corte, e il procedimento potrebbe richiedere anni.
L’amministrazione Biden ha appoggiato finora la versione di Israele, opponendosi all’avvio di un’indagine indipendente - la giornalista era cittadina americana. Le pressioni del Congresso hanno però portato all’apertura di un’indagine dell’FBI, ma Israele ha già fatto sapere che non collaborerà.

L'intero articolo di Valigia Blu a questo link:



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