Piccola Rassegna Stampa: una selezione di temi .... (8 segnalazioni)



Questa piccola
 "Rassegna Stampafatta di indicazioni di articoli (con relativo link) su temi che si ritengono interessanti per le attenzioni spesso sollecitate nella nostra Comunità. Un breve sommarietto ne anticipano il contenuto così si può scegliere quello che eventualmente interessa. In ogni caso anche solo la titolazione e il sommarietto offrono una informazione.

 

Questa edizione è divisa in blocchi ordinati:

 

·   2 articoli sul Cammino Sinodale

·   1 articolo di Spiritualità 

·   5 articoli su Situazioni Internazionali e Sociali

(Etiopia – I “pericoli” dei robot – Ripensare il futuro – Il vaccino antimalarico – Educazione sessuale)

 

 

Tempo di Sinodi generali e nazionali, tra dubbi, ritardi e speranze 

di Luigi Sandri in Confronti del ottobre 2021

Si sta avviando, prima nelle singole diocesi del mondo, poi a livello nazionale, e quindi continentale, il lavoro per coinvolgere il "popolo di Dio" nella preparazione del Sinodo generale del 2023. Premono, intanto, le aspettative dei Sinodi tedesco e irlandese, e il Concilio australiano. E l'Italia, Cenerentola o esempio luminoso?

 

Sinodo italiano un grido dal sud 

in www.viandanti.org del 2 ottobre 2021

Nei primi documenti ufficiali della CEI elaborati per avviare questo cammino sinodale della chiesa cattolica italiana sembrano prevalere il non-detto, affermazioni scontate, genericità di contenuti, presupposti metodologici poco appropriati; tanto da prospettare più un cammino sinodale, previa consultazione di base, di soli vescovi che un cammino dei battezzati della chiesa italiana.

 

 

Confronto, pace, convivenza: fedeli di varie religioni insieme 

di Andrea Riccardi in Corriere della Sera del 7 ottobre 2021

«Un Paese è forte - concludeva Sacks - quando si prende cura dei deboli... diventa ricco quando si occupa dei poveri... diventa invulnerabile quando presta attenzione ai vulnerabili». È il paradosso delle religioni, che esprime un limite e un superamento della banalità del linguaggio con cui parliamo del presente e del futuro.

 

 

La UE regola i robot per garantire che al centro rimangano gli uomini

di Enzo Maria Le Fevre Cervini (Ispi)

Nel suo ultimo libro Alec Ross, professore all’Università di Bologna ed ex consigliere per l’innovazione di Hillary Clinton, ha ricordato che “le democrazie occidentali devono capire come massimizzare il potenziale di democratizzazione della tecnologia digitale e ridurre al minimo i suoi abusi attraverso barriere legali e normative”. Come già descritto in un recente articolo per l’ISPI sulla proposta di regolamento sull’uso dell’intelligenza artificiale la Commissione Europea ha da tempo iniziato un percorso di normazione sulle tecnologie, sui dati e sugli strumenti di automazione. La robotica, di cui l’Europa partecipa allo sviluppo con un’industria solida e molto avanzata tale che un terzo dei robot prodotti a livello mondiale sono made in EU, non può sfuggire alla necessità di assicurarne il controllo e la certezza circa la sua affidabilità per la società nel suo complesso.

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/tecnologia-avanzata-la-ue-regola-i-robot-31916

 

Un vaccino contro la malaria

di Di Matteo Villa (Ispi-on-line)

"Un game changer per i paesi in via di sviluppo? Possibile, ma sarà una sfida tutta in salita. Il vaccino contro la malaria non è come quello contro Covid: per avere effetto deve essere somministrato tre volte entro il primo anno di vita, e poi una quarta a diciotto mesi. Genitori con poco tempo e risorse a disposizione dovranno raggiungere ospedali lontanissimi, o i vaccini dovranno raggiungere loro. Anche così, la protezione indotta proteggerà da 3 casi gravi su 10: ben lontani dai 9 su 10 dei vaccini contro il nuovo coronavirus. La notizia è comunque un grande passo avanti dopo anni di grandi speranze e grandi delusioni. Ma se pensiamo che da domani in Africa si potrà fare a meno delle zanzariere anti-malaria, siamo fuori strada."

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/un-vaccino-contro-la-malaria-31912

 

T20: Ripensare il Futuro 

Ispi-on-line

Si è concluso a Milano il Summit dei think tank di tutto il mondo in vista del G20 a guida italiana. Parole d’ordine del dibattito: People, Planet, Prosperity.

Tre giorni di idee, proposte, raccomandazioni a conclusione di un anno di lavoro intenso con i più importanti think tank del mondo. Cosa resta? Certamente più conoscenza e più condivisione sulle sfide del nostro pianeta ma anche sulle possibili soluzioni. Non tutto si tradurrà in azioni immediate: ma la maggior consapevolezza che questo summit ci lascia in eredità è proprio sull’urgenza di passare dalle parole ai fatti sulle sfide più rilevanti e immediate: dal vaccino per tutti alla transizione energetica. È su questo che verrà valutato il nostro impegno come coordinatori del T20 ma soprattutto quello del vertice a presidenza italiana di fine ottobre.

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/t20-ripensare-il-futuro-31896#g1

 

Etiopia, una strage silenziosa. La carestia incombe sulla regione del Tigray

 

Haftom Hailay è un bimbo di diciotto mesi e non riesce neanche più a piangere. Pesa tre chili e ormai sospira solo dal dolore. Sua madre, Girmanesh Meles, ha 30 anni. Anche lei è malnutrita e non riesce ad allattarlo. Fino a qualche settimana fa vivevano ad Aragure, un villaggio a est di Mekelle, la capitale della regione del Tigray. Nello stesso ospedale, un altro bambino, Gebreanannya Tesfay, di 13 mesi, piange ininterrottamente. Quando è stato ricoverato, il 22 agosto, pesava quattro chili. Il suo papà, Tesfaye Hiluf, che fino a qualche tempo fa faceva l'agricoltore a Mai'alem, un villaggio alla periferia di Mekelle, non riesce più a sfamare la famiglia. Sono passati tre mesi dall'allarme lanciato dalle Nazioni Unite. Allora 400.000 persone avevano già “varcato la soglia della carestia” in Tigray e altri 1,8 milioni erano sul punto di seguirle. A fine agosto anche il Segretario generale ONU, António Guterres, aveva sottolineato la drammaticità di quanto sta accadendo. Dopo mesi di aspri combattimenti e massacri che secondo Guterres hanno prosciugato un miliardo di dollari dalle casse dell'Etiopia e che hanno causato migliaia di morti, più di 2 milioni di sfollati, violenze sessuali e di genere, pulizia etnica, distruzione di campi profughi e saccheggi negli ospedali, i medici temono che il Tigray stia entrando in una fase che può riportare l'Etiopia a quasi quarant'anni fa, quando il paese fu travolto da una terribile carestia che provocò 1,2 milioni di vittime.

 

La sessuofobia delle destre e l’educazione sessuale di cui abbiamo bisogno

 

La notizia delle polemiche sollevate dalla destra milanese intorno ai manifesti che pubblicizzano la terza stagione di Sex Education ha avuto molto risalto. Quello di cui però non si è ancora parlato è il motivo per cui Fratelli d’Italia e movimenti ultracattolici siano così terrorizzati dall’immagine di una banana sbucciata e di un mandarino dimezzato, al punto di richiederne la rimozione. Le destre sessuofobe che – in America come in Italia – sostengono di difendere l’innocenza dei bambini sono composte da gente la cui ipocrisia in maniera di condotta sessuale è evidente a chiunque abbia un briciolo di onestà intellettuale. Si fa ma non si dice, e quello che si fa (dal sesso con prostitute anche minorenni alla mercificazione del corpo delle donne) è spesso discutibile, anche quando perfettamente legale. Nel frattempo, la generazione che guarda Sex Education non considera l’omosessualità un problema, forse nemmeno un tema. Sperimenta, ama, cresce, gioca con le identità e con la presentazione di genere in un modo che per gli adulti è del tutto incomprensibile. Sarebbe bello cominciare a guidarli, ad assisterli in maniera trasparente nel loro processo di crescita, invece di puntare i piedi e prendersela con le banane sui muri.

 

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