Che storia incredibile quella di Yankuba Darboe

 


È partito sette anni fa dal suo Gambia, ha attraversato il deserto con mezzi di fortuna, è riuscito ad evitare i lager libici, saltare su un barcone, raggiungere la Sicilia, e poi di lì l’arrivo a Benevento, che lo ha accolto come un proprio figlio.
Lui se l’è conquistato ogni giorno quell’affetto, studiando e lavorando come volontario presso la Caritas diocesana, fino al diploma, trovando poi lavoro da operatore dello Sprar per minori che lo aveva accolto.
Ma a Yankuba non bastava. “Voglio continuare gli studi fino al livello massimo. Dopo la laurea, se posso, devo cambiare il mondo. Voglio aiutare la gente” diceva qualche anno fa.
E lo ha fatto. Poche ore fa, Yankuba Darboe è stato proclamato dottore in Scienze e Tecnologie all’Università del Sannio con una tesi in Scienze Biologiche su “Le cellule staminali nelle applicazioni terapeutiche”, tra le lacrime di chi ha condiviso con lui questi sette anni.
E sì, racconteremo queste storie fino a quando sarà normale per un migrante gambiano laurearsi in Scienze Biologiche e non sarà normale morire in un barcone nel Mediterraneo, torturato in un lager libico o diventare un invisibile in un Paese lontano.
Congratulazioni dottor Darboe, alla fine il mondo, in qualche modo, lo hai cambiato davvero. Ed è solo l’inizio.
(Lorenzo Tosa)

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