Piccola Rassegna Stampa: una selezione di temi .... (9 segnalazioni)

Questa piccola "Rassegna Stampafatta di indicazioni di articoli (con relativo link) su temi che si ritengono interessanti per le attenzioni spesso sollecitate nella nostra Comunità, o per situazioni importanti ma non molto presenti nei media. 


Un breve sommarietto ne anticipano il contenuto così si può scegliere quello che eventualmente interessa. In ogni caso anche solo la titolazione e il sommarietto offrono una informazione.




Questa edizione è divisa in blocchi ordinati:

 

·   4 articoli di Spiritualità

·   2 articoli su Israele e l’oltraggio alle tombe dei palestinesi

·   1 articolo sul pericolo dello Squid Game

·   1 articolo sulla tensione nei Balcani

·   1 articolo sul pasticcio delle trivelle italiane 

 

 

 

La pluralità delle fedi richiede dialogo e scambio di doni

di Filippo Binini

Nel prossimo sinodo della Chiesa italiana sarà utile non trascurare un mutamento decisivo nel panorama religioso del nostro Paese, ovvero il passaggio – per usare un’efficace espressione di Brunetto Salvarani – «dalla religione degli italiani all’Italia delle religioni». Si tratta di prendere atto non di un cambiamento in divenire, ma in gran parte già avvenuto, che inevitabilmente ridefinisce il campo d’azione della Chiesa cattolica nel nostro Paese, soprattutto in ambito pastorale.

https://www.viandanti.org/website/

 

 

La nostra sete di Dio

Di Emanuele Borsotti

Nel Crocefisso incontriamo Dio nella sua sete, ma, al contempo, il Dio di Gesù Cristo si lascia incontrare nella nostra sete. “Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda gratuitamente l’acqua della vita” (Ap22,17). 

È l’Assetato che ci disseta. A noi - spinti dal bisogno che ci abita, segno del limite e, al contempo, di quel desiderio che ci portiamo dentro, di quel desiderio che noi siamo - è chiesto soltanto di presentargli il nostro desiderio, la nostra sete, e poi di lasciarlo entrare nei nostri desideri interiori, che invocano quell’acqua che disseta. 

https://www.alzogliocchiversoilcielo.com/2021/10/emanuele-borsotti-la-nostra-sete-di-dio.html

 

 

Cielo e terra che cosa sono e perché te ne ricordi?

Piero Stefani

Quando succede un incidente o una disgrazia accorre gente; alcuni lo fanno per prestare soccorso, altri per guardare. Non bisogna essere grandi studiosi per cogliere i meccanismi psicologici che inducono certuni a sostare e altri a deprecare quel tipo di presenza. Se si tratta di un evento particolarmente tragico il pellegrinaggio e le critiche si prolungheranno nei giorni successivi. Le cose stanno invece molto diversamente se la catastrofe è remota; in questo caso morti e feriti cessano di avere rilevanza.

https://ilregno.it/attualita/2021/18/cielo-e-terra-piero-stefani

 

 

Il cuore meticcio del Cristianesimo 

i Tomaso Montanari in il Venerdì del 29 ottobre 2021 (la Repubblica)

lL propaggini italiane del culto efesino si trovano ad avere oggi un altro, imprevisto significato: in un Paese in cui la Vergine, con il suo rosario, è usata come un'arma da chi nasconde il razzismo dietro la retorica dell'identità, queste Madonne nere ci insegnano che il culto cristiano è meticcio fin dagli albori. E che Dio è nero almeno quanto è bianco.

 

 

Israele oltraggio ai palestinesi 

di Giordano Stabile in La Stampa del 28 ottobre 2021

«Ci sbattono fuori dalle nostre case, e adesso vogliono portaci via persino i nostri morti», è il grido di rabbia degli abitanti arabi della Città Santa. Le ruspe divelgono le sepolture e proseguono con la costruzione di un «percorso e parco biblico» alle porte di Gerusalemme Est.

 

 

Lo scrittore Gavron: "Quelle lapidi divelte segno dell'insensibilità verso i musulmani"

intervista a Assaf Gavron a cura di Fabiana Magrì in La Stampa del 28 ottobre 2021

L'intellettuale progressista israeliano commenta la levata di scudi internazionale contro l'approvazione, da parte di Israele, della costruzione di 3 mila nuove case nelle colonie ebraiche in Cisgiordania: passo sbagliato, ma Bennett è pur sempre meglio di Netanyahu.

 

 

Dopo videogiochi, DaD, Instagram e smartphone poteva mancare il panico morale verso Squid Game?
I videogiochi, la DaD, Instagram, lo smartphone con tutto l’armamentario digitale e ora le serie tv come Squid Game: le nuove generazioni non hanno scampo e stanno andando verso l’autodistruzione! Alcuni esperti di salute mentale hanno intrapreso la missione di salvarle attraverso la disconnessione. Non importa se le missioni precedenti di questi esperti abbiano avuto successo, quello che conta è tenere alto l’allarme, sollecitare le paure e continuare la tremenda narrazione. Si tratta di “una narrazione apocalittica in cui i media digitali sono considerati la causa di tutte le sciagure psicologiche, sociali e culturali”, secondo la descrizione della semplificazione del discorso pubblico sui media digitali fornita nel recente volume 'Psicologia sociale dei media digitali'. Eppure, ci sarebbero tanti spunti di approfondimento da cogliere sul comportamento individuale e sociale anche in una serie tv.

 

 

Le tensioni nei Balcani e il fantasma della ‘Grande Serbia’ di Milošević

A settembre il vetro che avvolge la fragile stabilità nei Balcani occidentali ha subìto nuove e pericolose incrinature che hanno elevato la soglia di attenzione in tutta la regione. La prima crepa ha iniziato a delinearsi durante i primi giorni del mese in occasione della nomina del nuovo metropolita della chiesa ortodossa serba in Montenegro. La seconda si è riaperta nella seconda metà di settembre in Kosovo, dove il governo ha imposto a chi entra nel proprio territorio con un veicolo immatricolato in Serbia di utilizzare una targa automobilistica provvisoria kosovara. A queste si somma una terza crepa che non ha mai smesso di allargarsi sin dagli accordi di Dayton del 1995 che hanno definito l’attuale composizione amministrativa della Bosnia-Erzegovina: si tratta dell’ennesima minaccia di secessione delle autorità politiche della Republika Srpska, una delle due entità (a maggioranza serba) in cui è diviso lo Stato balcanico. Ma andiamo per gradi e vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo in questi paesi

 

 

Il pasticcio all’italiana delle trivelle sospese ma anche no

Il blablabla di Greta Thunberg alla Youth4Climate di Milano di fine settembre è già diventato una maglietta e più in generale ha inondato, e inonderà, i discorsi attorno alla Cop26 che si terrà a novembre a Glasgow. L’attivista svedese ha avuto il merito di sintetizzare in maniera efficace gli impegni della politica attorno all’annoso tema del cambiamento climatico: annunci, appunto, che restano tali mentre il pianeta continua a collassare. Che l’accusa di Greta Thunberg sia stata lanciata in Italia è un fatto ancora più significativo perché, nell’era della crisi climatica, il nostro paese è ancora invischiato in un dibattito sulle trivelle che appare davvero fuori tempo massimo. Potremmo chiamarlo “il caso PiTESAI”: è lo strano strumento previsto dalla politica per cercare di regolamentare le attività delle aziende fossili, tra le principali responsabili del riscaldamento globale. Serve una exit strategy dalla triade carbone petrolio e gas, con date certe sulla dismissione e un piano di riconversione, così come indicato dall’ultimo report dell’IPCC e dall’Agenzia Internazionale dell’Energia? Il nostro paese, da quasi tre anni, è invece incagliato in un dibattito  che sembra volersi appellare alla sospensione dell’incredulità: trivelliamo, anzi no, anzi forse, solo fino a un determinato periodo di tempo che però non indichiamo.

 

 

 

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