Il nostro cammino in questa Quaresima
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Credere in chi? | Credere alle sue promesse |
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Introduzione
Il popolo d’Israele pressava Gesù sulla riva del lago per “Ascoltare la Parola di Dio” (Lc 5,1) e, poco più avanti, lui si rivolge alla folla dicendo “A voi che ascoltate io dico…” (Lc 6,27) e l’Evangelo di oggi si conclude con la voce del Padre che invita con forza “Ascoltatelo!” (Lc 9,36).
Al centro dell’Evangelo di Luca c’è sempre la figura del Signore che aderisce alla Scrittura tanto da impersonarla e proporcela come l’albero buono dei cui frutti nutrirsi per riuscire a respingere le illusioni e le seduzioni nei confronti delle cose, delle persone e Dio alle quali il divisore ci sottopone lungo tutta la nostra vita chiedendoci di ascoltarlo.
Si ascolta una persona nella quale si ha fiducia ed ecco perché, iniziando domenica scorsa il cammino quaresimale, la domanda che ci si poteva, ci si doveva, porre era “Credo in chi?”. La risposta era suggerita dalla prima lettura (Dt 26,4-10) che proclamava la professione di fede del popolo di Israele: “Mio padre era un arameo errante …il Signore ascoltò la nostra voce … ci fece uscire … ci condusse … ci diede … ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio”. È nella nostra storia personale che ci è chiesto di individuare chi è il “nostro Dio”, chi ci è venuto incontro, chi ci ha tratto dalle nostre infermità, dal nostro egoismo e ci ha condotto a guardare oltre noi stessi aprendoci al futuro e alle sue promesse. “Dio disse ad Abram: Guarda il cielo e conta le stelle… “ è il racconto della prima Lettura di oggi (Gn 15,5-12.17) nella quale le promesse vengono sugellate da un patto nel quale l’unico attore che si impegna è il Signore. Allora a noi, oggi, viene chiesto di "Credere alle sue promesse" e, questo è il logo scritto sulle foglie appese oggi sull'Albero di Pasqua.
Intenzioni Penitenziali
Signore, tu ci inviti a credere alle tue promesse ma noi titubiamo – Signore pietà
Cristo, tu ci inviti a rimanere “saldi in te”, ma spesso invece ci fidiamo di più nelle nostre capacità – Cristo Pietà
Signore, tu ti mostri a noi nella preghiera e ci inviti ad ascoltarti come tu hai ascoltato il Padre, ma noi siamo intorpiditi e non seguiamo il tuo esempio – Signore pietà
Preghiere dei fedeli
Signore, è nella nostra storia personale che ci chiedi di comprendere chi sei tu che ci vieni sempre incontro, chi ci dai la forza di uscire dalle nostre difficoltà, dal nostro egoismo, aiutaci a guardare oltre noi stessi aprendoci al futuro e alle tue promesse. Per questo ti preghiamo
Padre, tu ci inviti ad ascoltare nella preghiera tuo Figlio che ci ha dato l’esempio confrontandosi con te attraverso la tua Parola, aiutaci ad accogliere questo tuo invito che continuamente ci stai rivolgendo in questo Anno Liturgico. Per questo ti preghiamo
Spirito Santo, guidaci ad incamminarci nella sequela del Signore Gesù a realizzare la volontà del Padre e non quella del mondo, a non usare le cose, le persone e nemmeno il Padre ai nostri fini. Per questo ti preghiamo
Padre, ti ringraziamo perché sono passati 12 anni da quando hai donato alla tua Chiesa papa Francesco, sostienilo in questo periodo nella malattia e concedigli di poter portare a termine tra di noi il compito che gli hai affidato. Per questo ti preghiamo
Signore, ieri nella manifestazione di Roma si è cercato di riportare in primo piano gli ideali sui quali l’Europa è stata fondata: libertà, giustizia, uguaglianza. Aiutaci a concretizzare questi principi e a spingerli perché diventino un modello alternativo e credibile, capace di fondare una vita di condivisione nelle differenze, di dialogo, non nella contrapposizione delle armi. Per questo ti preghiamo
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