Il palestinese Neama Abu Delo ha dichiarato: "Non dobbiamo aspettare il futuro. Un futuro di pace per noi è già qui, lo stiamo già mettendo in pratica, ma dobbiamo anche mantenerlo e questo richiede un grande impegno. Credo che la cosa migliore che stiamo facendo sia affrontare tutti i temi, anche i più faticosi e scomodi.Non nascondere che stiamo parlando del nostro dolore, della guerra e delle sofferenze che tutti vediamo all'esterno"
È uscito in libreria in tutta Italia e negli store online Respirare il futuro. La sfida di Neve Shalom Wahat al-Salam, pubblicato da ITL Libri - In dialogo. Un nuovo libro sul Villaggio, una fotografia aggiornata di quello che è oggi la comunità. La prefazione è di Nello Scavo, l’introduzione di Brunetto Salvarani.
A prendere la parola sono, per la prima volta in Italia, i suoi abitanti. Il testo infatti è frutto di una raccolta di interviste realizzate da Giulia Ceccutti negli ultimi mesi a diverse persone, tutte impegnate a vario titolo nella comunità. Ci sono i responsabili delle istituzioni educative (scuola primaria, Scuola per la pace, Centro Spirituale Pluralista), i “pionieri” (la prima generazione, quella dei fondatori), i loro figli, oggi quarantenni, le voci di alcuni giovani.
Si parla del 7 ottobre 2023 e dell’ultima guerra. Si parla di un lavoro educativo e a lungo termine oggi ancora più necessario; di progetti e sogni, fatiche e crisi, dell’impegno per provare a gestirle insieme.
Si parla dell’oggi - con onestà e franchezza - ma anche del “dopo”: come Neve Shalom Wahat al-Salam continui a tracciare una strada e a rappresentare un’idea di futuro realmente condiviso, a partire da una scelta di resistenza quotidiana.
Nir Sharon (ebreo): "Credo che Neve Shalom Wahat al-Salam mostri alla nostra regione e al mondo che vivere insieme, ebrei israeliani e palestinesi, e condividere la stessa società è possibile. Non dobbiamo per forza piacersi gli uni agli altri, non è necessario diventare migliori amici: nemmeno noi lo siamo. Ma per vivere insieme è sufficiente avere rispetto, provare a conoscere gli uni gli altri, credere nell'uguaglianza, nella dignità di ciascuno. Essere capaci di vedere che qui ci sono due popoli - uguali e pari diritti - che vogliono vivere entrambi nella loro terra, è il primo passo per costruire ponti per la pace"
Per chi fosse interessato ad approfondire o organizzare un evento pubblico: it@nswas.info
interessante!
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