La Conferenza episcopale del Congo (Cenco) e la Chiesa di Cristo del Congo promuovono un “Patto sociale per la pace”. Dopo incontri con leader africani e ribelli dell’M23, chiedono all’Europa di portare la voce congolese al Consiglio di sicurezza Onu
A Goma e Bukavu la situazione è gravissima, sia dal punto di vista umanitario, sia della sicurezza. Nelle due città del Nord e Sud Kivu, nell’est della Repubblica democratica del Congo, occupate dal movimento M23 sostenuto dal Rwanda, la popolazione ha paura, non esce in strada dopo il tramonto e prima dell’alba. In giro ci sono ribelli e migliaia di detenuti fatti uscire dalle carceri. Non c’è più un militare o un poliziotto, nessuno può proteggerli, non sanno a chi chiedere aiuto. Vanno a dormire la sera senza sapere se al mattino saranno ancora vivi. A Bukavu l’esercito governativo è fuggito senza opporre resistenza, abbandonando le armi. Ora quelle armi sono nelle mani di gang di adolescenti che minacciano, saccheggiano e rubano. I ribelli si sono installati pacificamente, dopo la fuga dell’esercito, e hanno preso il posto delle autorità locali. Hanno il fucile facile e mirano dritto alla testa se incontrano qualcuno che non li capisce...
L'articolo di Patrizia Caiffa è a questo link:
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