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Se Hamas, come pure gli estremisti ebrei israeliani, infieriscono su bimbi e pacifisti, recidono anche l'ultimo filo di speranza

Gli uomini di Hamas sono terroristi assassini, e chi rivendica loro un ruolo di combattenti per la libertà sbaglia o mente. Sono assassini, anche se non tanto diversi da chi fra gli estremisti israeliani, e perfino fra i loro rabbini, ha invocato la morte per tutti i palestinesi, anche i neonati.

Non si può non restare sconvolti di fronte al macabro spettacolo di giovedì a Khan Younis, con le bare dei due fratellini, quella della loro madre e quella del pacifista israeliano Oded Lifshitz, restituite a Israele da Hamas tra una folla di palestinesi plaudenti. Sono i due bambini dai capelli rossi, quelli che abbiamo sperato per mesi che fossero ancora in vita, quelli divenuti simbolo degli ostaggi.

Chiaro è il messaggio di questa parata, coi miliziani di Hamas incappucciati e le mitragliette alzate, i nomi dei morti sulle bare, le musiche allegre dietro, e tutti quei bambini palestinesi fatti radunare da Hamas sullo sfondo, troppo piccoli per capire che stavano festeggiando l'assassinio di altri bambini come loro: Hamas non è vinto e rivendica il 7 ottobre e i suoi morti. Non importa chi questi siano. Nessuna pietas né verso i neonati né verso quell' ebreo di 84 anni che tutti conoscevano per l'amicizia e l'aiuto che dava a palestinesi.

L'articolo di Anna Foà è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202502/250222foa.pdf

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