Alla chiesa Valdese di Roma, il 25 febbraio, importante evento alla presenza di esponenti delle diverse religioni, per introdurre un testo che nella stesura ha visto impegnati cattolici, ortodossi e evangelici. Il cardinale Gualtiero Bassetti: in un mondo diviso come oggi, la Bibbia riesce a essere per tutti “lampada che illumina e specchio in cui ognuno può guardarsi”
La Parola è viva ed è vita. Si è potuto comprenderlo bene alla presentazione, ieri, 25 febbraio, della nuova traduzione letteraria ecumenica del Nuovo Testamento svoltasi nella chiesa Valdese di Roma di piazza Cavour. Un evento unico - presentato dalla Società biblica in Italia - che ha visto oltre a una grande partecipazione di pubblico anche un poliedrico coro di voci provenienti dai diversi credi religiosi. Molte forze in campo per un unico grande fine: rendere sempre più fruibile il testo del Nuovo Testamento al maggior numero di lettori. Uno sforzo sovrumano - a detta degli stessi traduttori - che ha visto impegnati in questa stesura così ricca e preziosa, i cattolici, gli ortodossi e gli evangelici. L’evento, coordinato dal professor Daniele Garrone, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, è stato aperto dal videomessaggio di saluto del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna, e dalla lettura di un messaggio del cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
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