Davanti alla Commissione per i diritti umani, la sirio-libanese Rawan Osman e lo yemenita Luai Ahmed hanno evidenziato il doppio standard riguardo a Israele, rispetto a tanti altri regimi e altre guerre che dall’Onu non vengono neanche considerate. Soprattutto se sono arabi a uccidere altri arabi…
“Siete indignati dalla guerra a Gaza? Lo sono anche io. Mi chiamo Rawan Osman, sono per metà siriana e per metà libanese. Dal 7 ottobre ho visitato Israele 9 volte, e voglio testimoniare davanti a D-o e a voi che Israele non è il problema”. Ha esordito così il 3 marzo alla annuale Conferenza della Commissione per i diritti Umani dell’Onu a Ginevra (dal 25 aprile al 4 aprile) la coraggiosa sirio-libanese che, cresciuta nell’odio per gli ebrei e Israele, è diventata una sionista sostenitrice dei diritti di Israele, e soprattutto una grande oppositrice dell’odio all’occidente e del falso sostegno alla causa palestinese dei Paesi arabi.
Rawan Osman, però, non è l’unica ad avere sbattuto in faccia alla commissione per i diritti umani la sua ipocrisia e doppio standard quando si parla di Israele. Qualche giorno prima, infatti, il 27 febbraio, ha parlato alla stessa plateaLuai Ahmed (a sinistra nella foto in alto), yemenita naturalizzato svedese, anche lui una voce araba “contro” la narrativa mainstream che vede Israele come il carnefice e i palestinesi come vittima....
L'intero articolo di Ilaria Myr è a questo link:
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