Cina, un evento storico passato sotto silenzio e altre due notizie sull'Impero del Paese di Mezzo che ci coinvolgono

 I media nazionali non ne hanno dato molto spazio ma non è cosa da poco che il plenum del Partito comunista cinese abbia approvato una nuova interpretazione ufficiale della loro storia nazionale, ed elevato il presidente Xi Jinping al livello di Mao Zedong e Deng Xiaoping. Fino ad oggi gli ultimi due erano stati gli unici ad aver meritato una "risoluzione storica" che ne decretasse l'influenza sul progresso dello stato cinese.

La risoluzione riporta che, sotto la guida di Xi, la Cina ha "compiuto traguardi storici e ha subito una trasformazione storica".

Se Mao aveva favorito un approccio autarchico nell'ambizione sfrenata e folle dell'indipendenza, Deng ha avuto il merito di aver favorito l'integrazione di quel paese nell'economia mondiale come unica strada possibile di sviluppo e crescita.


Oggi Xi probabilmente compirà una sintesi tra ambizioni di indipendenza e obiettivi di interdipendenza commerciale con il resto dell'Asia.


L'interessante puntuale analisi sul sito dell'ISPI a questo link:

 

https://ispo.campaign-view.eu/ua/viewinbrowser?od=3zfa5fd7b18d05b90a8ca9d41981ba8bf3&rd=166050ccc64794b&sd=166050ccc63d905&n=11699e4c2244441&mrd=166050ccc63d8ef&m=1



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Più costi che benefici. Perché la Cina non spinge più sulle Vie della Seta

di Emanuele Rossi | 11/12/2020


Il Financial Times fotografa investimenti della Bri in calo: perché? “Nel momento in cui i costi dell’espressione ‘nuove vie della seta’ superano i benefici, quell’espressione perde di significato”, spiega Alessandro Aresu


Nel 2016 la Banca di sviluppo cinese insieme alla Banca import-export della Cina finanziava all’estero 75 miliardi di dollari di prestiti: nel 2019 il valore è sceso a soli 4 miliardi. Il dato, riportato dal Financial Times, è una fotografia su come la forza con cui Pechino spinge la Belt & Road Initiative sia rallentata, perché quei due istituti erogano e hanno erogato molti dei prestiti che la Cina ha inviato in Paesi partner sulla Via della Seta – in particolare, ricorda FT, sono quelli che hanno stanziato i fondi per la costruzione delle infrastrutture, la componente fisica del progetto geopolitico con cui il Partito/Stato intende collegarsi verso occidente.

Il fatto che il dato arrivi già dal 2018 e 2019 è molto indicativo perché, al di là della narrazione che Pechino potrà spingere, quel calo non è legato agli effetti collaterali della pandemia. 


https://formiche.net/2020/12/piu-costi-che-benefici-perche-la-cina-non-spinge-piu-sulle-vie-della-seta/


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Sta per nascere l’alternativa Ue alla Via della Seta. Ma basterà?

di Gabriele Carrer | 13/11/2021 


Sulla stampa tedesca le anticipazioni dell’iniziativa Global Gateway che von der Leyen presenterà nei prossimi giorni. Bruxelles “riluttante” ad affrontare la sfida cinese, dice Barkin (Gmf). E intanto si muovono anche gli Usa. Ci sarà coordinamento? Si vedrà con i primi progetti, attesi per il 2022

I problemi interni e le contraddizioni economiche stanno facendo sì che il governo cinese abbia deciso di frenare la Via della Seta. Il tutto nella fase in cui l’Occidente sta cercando soluzione per rispondere al progetto espansionistico di Pechino.

 

https://formiche.net/2021/11/global-gateway-alternativa-ue-via-della-seta/

  

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