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Il nostro Cammino d'Avvento: 1 Domenica


Quest'anno il Cammino di Avvento nella nostra Comunità sarà segnato da quattro "verbi" che caratterizzano la proposta della Liturgia della Parola.

Questo "verbo" sarà poi collegato con i temi principale del cammino che la Chiesa italiana e universale è stata chiamata a fare sul tema del prossimo Sinodo.

All'arco che quest'anno formerà la "Corona di Avvento" con le quattro lampade, ogni settimana sarà aggiunto un cartiglio con l'indicazione di quel "verbo" chiamato a ricordare il centro della Parola proclamata e del cammino che il Sinodo ci chiede di fare.

Il medesimo "verbo" sarà poi ricordato anche in un cartellone all'ingresso della Chiesa

Il primo "verbo", quello della prima Domenica di Avvento è:

I N C O R A G G I A R E


"Il Sinodo della e nella Cita"

Iniziare il cammino sinodale alzando il capo incoraggiandocipronti a portare speranza


Il Sinodo è vivere un’esperienza ecclesiale umile e disinteressata, nella logica delle Beatitudini. Questi tre tratti – umiltà, disinteresse, beatitudine – sono propri di una Chiesa che sa riconoscere l’azione del Signore nel mondo, nella cultura, nella vita quotidiana della gente. La sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione, il suo camminare insieme incoraggiandosi reciprocamente.

La Chiesa è stata concepita in movimento, nel viaggio di Abramo da Ur dei Caldei (cfr. Gen 11,31) e nelle chiamate di Gesù ai discepoli sul lago e sulle strade (cfr. Mt 4,18-23); la Chiesa è popolo pellegrino, che non percorre sentieri privilegiati e corsie preferenziali, ma vie comuni a tutti; la Chiesa non è fatta per stabilirsi, ma per camminare. La Chiesa è Sinodo (syn-odòs), cammino-con: con Dio, con Gesù, con l’umanità.

È un evento nel quale la nostra Comunità cercherà di porsi “in uscita” anche nelle case, negli ambienti di ritrovo, lavoro, formazione, cura, assistenza, recupero, cultura e comunicazione. Siamo chiamati ad ascoltare, percepire, raccogliere e raccontarci le emozioni negative e positive che incontreremo, come pure le domande di senso, il racconto delle ferite affettive e relazionali, delle esperienze e dei doni offerti e ricevuti.

Dio dota la totalità dei fedeli di un istinto della fede – il sensus fidei – che li aiuta a discernere ciò che viene realmente da lui in tutto quanto ascolteremo. La presenza dello Spirito concede ai cristiani una saggezza che permette loro di coglierlo intuitivamente.



(questi testi sintetizzano, rielaborandole, le note per il Cammino Sinodale della Chiesa italiana)






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