Avere attenzione a quello che accade in Libia e attorno a quella regione è importante per l'Italia e l'Europa se non altro per i flussi di immigrati che provengono dal sud del Mediterraneo.
Oggi, venerdì 12 novembre, si apre a Parigi una nuova Conferenza internazionale sulla Libia in un clima di sfiducia.
Negli ultimi anni, molti sono stati concessi internazionali a favore della Libia, prevalentemente organizzati dalla Francia. Va detto tuttavia che se non hanno sortito molti effetti positivi. Nel luglio 017 si tenne a Parigi il primo, in cui si decide per un cessate il fuoco ed elezioni in primavera. Nonostante i buoni propositi, nulla accade. La conferenza parigina del maggio 2018 fu seguita in agosto da una spaventosa ribellione delle milizie tripoline e le cose non andarono meglio a Palermo a novembre dove l’unico risultato fu una delicata crisi diplomatica fra l’Italia e la Turchia. Ad Abu Dhabi nel febbraio 2019 si firmò per tregua, elezioni e quant’altro, nonostante Haftar avesse già mosso le sue truppe che, infatti, due mesi dopo iniziarono ufficialmente ad assediare Tripoli. A Berlino 1 nel 2020 non si arrivava nulla, se non le dimissioni dell’inviato speciale Ghassan Salamè, mentre meglio andò a Berlino 2 lo scorso giugno, con una tregua militare (ma non politica), ancora rispettata Si spera che i fatti successivi al 12 novembre non smentiscano il trend del 2021
L'intero articolo di analisi dell'ISPI a questo link:
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