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Dio è un po’ corto di memoria

È la debolezza di Dio, quando Dio perdona, dimentica


di Cristiana Scandura (consegue il diploma di Ragioneria e frequenta con ottimi risultati la facoltà di Economia e Commercio. Ma nel 1989 interrompe gli studi e, sulle orme di Francesco e Chiara d'Assisi, entra nel Monastero Santa Chiara di Biancavilla, CT)

Dio è un po’ corto di memoria. Credetemi, non è un giudizio temerario, è Lui stesso che lo riconosce e umilmente lo ammette. Quanto meno su alcune cose non ha (o non vuole avere!) molta memoria.

Scrutiamo insieme la Scrittura a proposito della “smemoratezza” di Dio. “Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità” (Eb 10,17). “Poi (Gesù) disse a lei: ‹‹I tuoi peccati sono perdonati››” (Lc 7,48). “Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati” (Mi 7,19). “Su, venite e discutiamo – dice il Signore -. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana” (Is 1,18). “Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati” (At 3,19). “Io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato” (Ger 31,34).

E ancora. “Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento” (Sap 11,23). “Tu hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati” (Is 38,17). “Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe” (Col 2, 13). “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1Gv 1,9). “Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: ‹‹Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati››” (Mt 9,2).

“È la debolezza di Dio, – afferma Papa Francesco –  quando Dio perdona, dimentica. Lui dimentica, perché perdona. Davanti a un cuore pentito, perdona e dimentica. Ma anche questo è un invito a non fare ricordare al Signore i peccati, cioè a non peccare più”

Eh già, come esistono le medicine per rafforzare la memoria, così esiste un farmaco per rafforzare la mancanza di memoria: il perdono. Conviene farcelo prescrivere dal nostro Medico Celeste, per assumerlo al bisogno e senza alcun ritardo, perché faccia prontamente effetto. Tutto il nostro essere: spirito, anima e corpo ne trarrà beneficio. Una delle 7 opere di misericordia spirituale è proprio questa: perdonare le offese. E poi, lo sapete già, mi piacerebbe tanto che fosse aggiunta un’ottava opera di misericordia spirituale: quella della gioia o del buon umore, cioè la capacità, attinta nel Signore, di saper donare anche un semplice sorriso a chi incontriamo sul nostro cammino.

È bello essere cristiani: dà gioia e contentezza grandi. Questo dovrebbe trasparire da tutto il nostro essere. Non possiamo tenerlo per noi. “La gioia del cristiano – afferma Papa Francesco – non è l’allegria di un momento. Non viene dai motivi congiunturali, è una cosa più profonda. È un dono. L’allegria, se vogliamo viverla tutti i momenti, alla fine si trasforma in leggerezza, superficialità e ci porta a quello stato di mancanza di saggezza cristiana. La gioia è un’altra cosa. La gioia è un dono del Signore. Ci riempie dentro. È come un’unzione dello Spirito. Questa gioia è nella sicurezza che Gesù è con noi. La gioia è una virtù pellegrina: deve andare. Se vogliamo avere la gioia soltanto per noi, alla fine si ammala, il nostro cuore diventa un po’ stropicciato e la nostra faccia non trasmette quella gioia grande ma quella malinconia che non è sana”

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