Un sepolcro tra due cimiteri, quando l’Amore va oltre il confine…

L’originale tomba dei coniugi Friedenberg


Nel giorno di vigilia della Commemorazione dei defunti abbiamo pensato che la cosa più giusta da fare fosse parlare d’Amore!

Sì, del sentimento più bello che ci fa battere forte il cuore, sognare, dare il meglio di noi stessi ma che, in assoluto, ci chiede anche il prezzo emozionale più alto, ci fa piangere le lacrime più dolorose e ci getta nello sconforto più profondo. Infatti, il distacco da chi si ama, non può che essere un evento straziante.

Vogliamo parlare di Amore perché esso è la luce più intensa ed accogliente, è il ponte tramite il quale si creano legami indissolubili: lui continua ad esistere anche quando, alla fine del viaggio, i cuori cessano di pulsare e gli occhi si chiudono.

Ci sono storie sentimentali che durano pochissimo tempo, altre che, con l’andare degli anni, naufragano sugli scogli delle circostanze più svariate, ma ce ne sono alcune che durano fino all’inevitabile fine, altre ancora che, addirittura, sembrano continuare anche dopo.

L’arte funeraria è piena di opere che celebrano l’Amore oltre il confine dell’esistenza terrena. Nessuno ha la certezza del dopo, ma quello di lasciare un segno visibile di questo desiderio è un qualcosa che porta a riflettere e che, ne siamo convinti, dev’essere colto come un segnale di speranza, perché ogni manifestazione d’Amore porta del bene a chiunque, in qualsiasi modo, lo incontra.

In questo giorno particolare, teniamo a parlare di una tomba che si trova al Lido di Venezia, realizzata con marmi bianchi e rossi, imponente, elegante, dalle linee pulite e minimali ma, la sua caratteristica principale, è che appartiene a due cimiteri! Sì, avete letto bene: non si tratta di un refuso.

Al Lido, più precisamente a San Nicolò, si trovano un cimitero ebraico e uno cattolico.

Il primo ha una storia plurisecolare: gli ebrei veneziani trovano qui l’eterna dimora dalla fine del 1300. Il secondo, invece, è molto più recente, una pietra posta all’ingresso reca scritto: 1916.

Forse non tutti sanno che questi due cimiteri ospitano entrambi l’esatta metà di un’unica tomba, un sepolcro che ospita i resti di una coppia che ha desiderato rimanere vicina anche dopo la morte e che ha voluto superare il fatto di appartenere a due religioni diverse.

Si tratta della tomba di Mario Friedenberg (1899 - 1969), di religione ebraica, e della moglie, Egle Manara Friedenberg, (1903 - 1983), di religione cattolica.

Non vogliamo entrare nel merito di questa coppia, troviamo sia giusto non indagare nella loro vita ma di guardare con rispetto e tenerezza alla loro eterna dimora consci che, se l’hanno voluta così, molto probabilmente hanno desiderato lasciare un messaggio anche a chi, come noi, si sarebbe ritrovato a osservarla.

Che dire, a noi piace definirla la tomba più romantica di Venezia e della Laguna, un’opera d’arte che lancia un messaggio molto importante: l’Amore va oltre ogni muro, sa superare ogni ostacolo, arriva a sempre ad unire, sia in vita ma, probabilmente, anche oltre!

E allora, in questo giorno di memoria e di inevitabile malinconia, cerchiamo di celebrare l’Amore ricevuto, l’Amore vissuto, ma anche l’Amore che rimane e che nessuno, potrà mai portarci via.


Debora Gusson e Riccardo Roiter Rigoni

Fotografia di Riccardo Roiter Rigoni

 

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