A chi interessa il Nagorno Karabakh?

Pochissimi, in Italia e in Occidente, si sono resi conto che la fulminea aggressione scatenata in questi giorni dall’Azerbaigian, con forze soverchianti, ha posto fine in 24 ore all’esistenza di un piccolo Stato, la repubblica dell’Artsakh, nato il 6 gennaio 1992 sul territorio del Nagorno Karabakh.

Molto più deboli militarmente, abbandonati da tutti e mal sostenuti dalla stessa Armenia – il cui primo ministro Nikol Pashinyan è stato oggetto di aspre accuse di debolezza e di incapacità da parte della opinione pubblica armena –, i difensori della repubblica si sono dovuti arrendere per non essere massacrati e ormai l’intera regione è nelle mani delle forze azere.   

Può essere utile, per capire l’accaduto, un po’ di storia. Il contesto è quello dello sfacelo dell’Unione Sovietica, che diede luogo alla diaspora delle diverse realtà etniche che ne facevano parte. Una di esse fu l’Azerbaigian, che alla fine dell’agosto 1991 decise di dar vita ad una repubblica autonoma.

Subito dopo, ai primi di settembre, il soviet del Nagorno Karabakh, una enclave a maggioranza etnica armena che si trovava all’interno del suo territorio, decise di non seguire l’Azerbaigian e votò per la costituzione di una nuova entità statale autonoma. Il 10 dicembre 1991 un referendum confermò la scelta dell’autonomia.

L'analisi storica di Giuseppe Savagnone a questo link:


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