Sono in aumento depressione, abuso di alcol, violenze. In particolare tra le giovani generazioni. Investire sul benessere psicologico è però vitale per la comunità. La Fondazione Guido Carli in prima linea per “Sostenibili futuri”: il primo dicembre la Convention inaugurale a Montecitorio. Il commento della presidente Romana Liuzzo
“Io invece, in mezzo a tanto fervore d’interezza, mi sentivo sempre più triste e manchevole. Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane”, fa dire Italo Calvino al narratore bambino de Il visconte dimezzato, quando si festeggia perché lo zio Medardo torna uomo intero. Abbiamo appena celebrato il centenario della nascita dello scrittore, che intuì e descrisse mirabilmente la malinconia dell’incompletezza che oggi sembra diventata endemica, soprattutto nelle nuove generazioni.
Non c’è da sorprendersene. Pandemia, crisi climatica ed economica, guerre: le incertezze generano malessere e, nell’età in cui prendono forma i progetti per il futuro, possono rivelarsi un dardo avvelenato. Pericoloso per sé e per gli altri.
L’Unicef ci ha appena ricordato che nel mondo oltre un adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un problema di salute mentale diagnosticato. È giovane la maggior parte delle 800mila persone che ogni anno muoiono per suicidio, che è la prima causa di morte tra i 15 e i 19 anni.
L’indagine globale Ipsos per il World Mental Health Day 2023, che si è celebrato il 10 ottobre, ha rilevato come i giovani soffrano di stress e ansia più degli anziani. Oltre un terzo della Generazione Z (il 36%), i nati tra la fine degli anni Novanta e il 2010, afferma di essersi sentito depresso per settimane.
In Italia non va diversamente, anzi....
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