Ragazze e ragazzi fanno i conti con l’ansia per la crisi climatica

A mano a mano che i cambiamenti climatici causano un aumento di disastri mortali – e con gli avvertimenti degli scienziati sul peggio che deve ancora arrivare – i giovani si trovano a fare i conti con una crescente ansia ecologica per il futuro del pianeta e delle loro vite. Lo affermano alcuni psicologi in uno studio pubblicato in preprint sulla rivista medica The Lancet.

I loro sentimenti di rabbia, paura e impotenza non derivano solo dai danni ambientali ma soprattutto dalla mancanza di volontà, da parte degli adulti, di fermarli. E questo nonostante le molte soluzioni disponibili e la schiacciante evidenza dei rischi esistenti, sostiene la ricerca. 
“L’ansia ecologica è un segnale di salute mentale, una risposta decisamente appropriata a quel che sta accadendo”, dice Caroline Hickman, psicoterapeuta e principale autrice dello studio internazionale. Secondo Luisa Neubauer, un’attivista tedesca del movimento studentesco Fridays for future (che torneranno in piazza nelle città il 24 settembre), l’inerzia dei leader mondiali nei confronti del riscaldamento globale è un qualcosa di “troppo grande da gestire o da accettare. Che impatto ha sui giovani vedere il mondo sgretolarsi quando abbiamo delle soluzioni disponibili e sappiamo come fermare la crisi? Lo stato ci sta spingendo nel baratro”, afferma. 

Ecco i risultati dello studio, condotto su diecimila bambine, bambini e adolescenti in dieci paesi del mondo nell'articolo di Laurie Goering al seguente link:

https://www.internazionale.it/notizie/laurie-goering/2021/09/24/fridays-for-future-ansia-crisi-climatica



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