"Quando finisce la notte?" è il titolo dell'intensa relazione che il 14 settembre Tomas Halík ha tenuto in occasione della XIII Assemblea generale della Federazione luterana mondiale.
Il cristianesimo è alle soglie di una nuova riforma. Non sarà la prima, né la seconda, né l’ultima. La Chiesa è, secondo le parole di sant’Agostino, “semper reformanda“. Ma, soprattutto in momenti di grandi cambiamenti e crisi nel nostro mondo, è compito profetico della Chiesa riconoscere e rispondere alla chiamata di Dio in relazione a questi segni dei tempi.
Da Lutero, grande maestro della paradossale saggezza della croce e discepolo dei grandi mistici tedeschi, dobbiamo imparare in questi tempi a essere sensibili a come la potenza di Dio si manifesta: “sub contrario” – nelle nostre crisi e debolezze. “La mia grazia ti basta“: queste parole di Cristo all’apostolo Paolo valgono anche per noi, ogni volta che siamo tentati di perdere la speranza nelle notti buie della storia.
La riforma, la trasformazione della forma, è necessaria quando la forma ostacola il contenuto, quando inibisce il dinamismo del nucleo vivo. Il nucleo del cristianesimo è il Cristo risorto e vivente, che vive nella fede, nella speranza e nell’amore degli uomini e delle donne nella Chiesa e oltre i suoi confini visibili. Questi confini devono essere ampliati e tutte le nostre espressioni esteriori di fede devono essere trasformate se ostacolano il nostro desiderio di ascoltare e comprendere la parola di Dio.
Due riforme parallele nel XVI secolo, la Riforma luterana e la Riforma cattolica, hanno arricchito, rinnovato e approfondito il cristianesimo, ma lo hanno anche diviso. Anche il XX secolo ha visto l’inizio di due grandi riforme parallele: l’espansione globale del cristianesimo pentecostale e il Concilio Vaticano II. Quest’ultimo ha segnato la transizione (esodo) della Chiesa cattolica dal cattolicesimo (chiusura confessionale, controcultura rispetto al protestantesimo e alla modernità) alla cattolicità, apertura ecumenica universale.
La più recente e attuale riforma può basarsi su entrambe queste “rivoluzioni incompiute” in corso e far fare così un passo importante verso l’unità dei cristiani: un solo corpo, un solo Spirito, una sola speranza. Ma sono profondamente convinto che riceveremo il dono dell’unità tra i cristiani se ci impegneremo in un cammino comune verso un ecumenismo ancora più ampio e profondo.
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http://www.settimananews.it/ecumenismo-dialogo/quando-finisce-la-notte/
Grazie, la riflessione di Halik è davvero interessante e leggendola mi sono sentito in piena consonanza. È una lettura che consiglio a tutti, ne vale la pena.
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