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Nella XXIX Domenica del Tempo Ordinario abbiamo pregato così ...

La Parola che sarà proclamata ci presenta la sovranità di Dio su tutto e su tutti.


 
Introduzione

Nella prima lettura dal profeta Isaia il Signore sceglie Ciro, re dei Persiani, uomo che non conosce Dio, lo sceglie per essere strumento per compiere la sua volontà e liberare il suo popolo dalla schiavitù.  Dio lavora attraverso chiunque, anche coloro che ci sembrano lontani dall'avere fede in lui.

Nella seconda lettura S. Paolo ricorda ai Tessalonicesi che il Vangelo è venuto loro con la potenza dello Spirito Santo e che lo hanno accolto con profonda convinzione non solo come parole umane ma come verità di Dio.

Nel Vangelo Gesù fa capire che tutto appartiene a Dio e che tutto gli deve essere restituito. Quando i farisei cercano di farlo cadere in errore chiedendo se sia lecito pagare le tasse a Cesare risponde: Rendete a Cesare quello che è di Cesare, Rendete a Dio quello che è di Dio.

“Rendere a Cesare quello che è di Cesare” vuol dire servire, prendersi cura del bene comune, impegnarsi a fare il bene in questo mondo, essere buoni cittadini.

Come leggiamo nella Genesi, l’uomo e la donna, la terra e quanto contiene sono dono uscito dalle mani di Dio. Tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che viviamo e speriamo, tutto ciò che ci rende liberi, tutto proviene da Dio. Perciò “rendere a Dio quello che è di Dio”, per noi credenti comporta di vivere e operare come atto di culto a Dio secondo giustizia e pace.


Intenzioni di preghiera

Perché superiamo i pregiudizi verso coloro che ci sembrano lontani dalla fede e invece riconosciamo che Dio si serve di qualsiasi persona o circostanza per il bene dell’umanità.       Preghiamo

Perché si rafforzi in ciascuno di noi il riconoscere che lo Spirito Santo è presente, agisce nella nostra vita e suscita la nostra risposta a fare opere concrete di solidarietà superando egoismo e indifferenza.   Preghiamo

Perché ci ricordiamo la lode e il ringraziamento nelle nostre giornate ritagliandoci momenti di preghiera e di adorazione in cui riconosciamo la grandezza dell’amore di Dio per noi e per tutta l’umanità.    Preghiamo

Perché i cristiani siano cittadini leali e rispettosi delle leggi e dell’autorità dello Stato; e nello stesso tempo agiscano nel mondo secondo la volontà del Signore, cercando il bene comune, la libertà, la giustizia, la riconciliazione, la pace così da restituire a Dio un’umanità fatta a sua immagine e somiglianza.  Preghiamo

O Signore, sostieni la vita dei missionari che testimoniano la tua presenza e il tuo amore in terre lontane; donaci di collaborare con la vita e la solidarietà alla missione della Chiesa.   Preghiamo


Dopo la Comunione abbiamo pregato con Papa Francesco

Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!

Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. 

Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. 

Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. 

Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino.

Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. 

Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. 

E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci 

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