Buona notizia: “come” dirla o “cosa” è tale? Questo è il dilemma…

Nella Chiesa si comincia a cogliere come segno dei tempi la necessità di guardare più ai contenuti teologici che al metodo per esprimerli?


Ho già affrontato il tema della missione nel suo legame indissolubile, da un lato, con la vita delle persone – e con le crisi e i conflitti che inevitabilmente la caratterizzano – e, dall’altro lato, con i segni dell’opera dello Spirito che in essa possiamo ritrovare – soprattutto quando cogliamo la necessità di essere una Chiesa discepolarediscente e perciò dialogante, dialettica (tra ragione e realtà, pensiero e esperienza, teoria e prassi, cultura e profezia, annuncio e dialogo, verità e carità, etc.). Ora vorrei passare ai temi del linguaggio e della corresponsabilità, perché presentano dei passaggi altrettanto degni di nota.

La riflessione di Sergio Ventura continua a questo link:

https://www.vinonuovo.it/teologia/pensare-la-fede/buona-notizia-come-dirla-o-cosa-e-tale-questo-e-il-dilemma/

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