Il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa ripercorre in un’intervista l’anno di guerra, di sofferenza e di paura in Medio Oriente, cominciato con i tragici fatti del 7 ottobre 2023
Un mese dopo il massacro del 7 ottobre ci concesse una lunga intervista. Colpì molto i nostri lettori perché era una sorta di riemersione dal silenzio attonito in cui quella tragedia ci aveva precipitato, e nella quale ci raccontava anche i suoi sentimenti personali. «Cambierà tutto», ci disse. Cosa è effettivamente cambiato? E cos’è cambiato per lei e per i cristiani di Terra Santa?
Prima del 7 ottobre 2023 sicuramente le prospettive politiche erano completamente diverse. Il conflitto israelo-palestinese, seppur latente, sembrava essere entrato in una routine non particolarmente allarmante, tanto da non costituire una priorità per le agende della diplomazia internazionale. Il dialogo interreligioso seguiva il suo percorso ordinario, fortificato dai viaggi di Papa Francesco e dall’enciclica Fratelli tutti. La comunità cristiana viveva con impegno le sue attività pastorali. Ecco, tutto questo sembra ora lettera morta. Oggi la questione palestinese è riemersa ma in termini drammatici, da renderla ancor più difficile da risolvere. Il dialogo interreligioso attraversa una crisi profonda. E le iniziative pastorali della comunità cristiana vanno completamente ripensate in un contesto nuovo, carico di tanta sfiducia, di incomprensioni. Un odio diffuso che non avevamo mai visto prima, sia nel linguaggio sia nella violenza fisica, militare. Tutto questo non può lasciarci indifferenti. Quindi, per rispondere alla sua domanda ...
L'intervista a cura dii Roberto Cetera è a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento