La domanda importante non è: "credi in Dio?', ma "in quale Dio credi? e da questa fede in quale umanità credi e ti impegni?'.
Sono in Turchia per un convegno sullo sviluppo sostenibile (di sostenibile c'è pochino da queste parti), e mi colpisce come da un anno all'altro sia aumentata l'islamizzazione della società, che si vede ad occhio nudo guardando il crescente numero di donne con il velo - e anche dalle informazioni di volo che ora nel display dicono anche, sulla Turkish, i km di distanza dalla Mecca. E non posso non riflettere sul ruolo delle religioni nella liberazione degli uomini e delle donne, che non si riferisce in particolare all'Islam (che ha una sua grande complessità, come sappiamo) ma ha un carattere generale sul cosiddetto 'dialogo interreligioso'.
La fede in Dio quale società genera? Non tutte le idee di Dio hanno aiutato gli uomini, le donne, i poveri a vivere vite migliori, inclusi molti secoli di storia cristiana. Con chi dovrebbero allearsi oggi i cristiani che vogliono un mondo più giusto e fraterno? in primis con gli uomini religiosi, perché credendo anche essi in Dio, sono i primi compagni e alleati? Si parte prima dai credenti perché più 'vicini' in quanto credenti in un Dio? Non credo: io sento molto più vicini e vicine tutte e tutti coloro che oggi si impegnano per i diritti umani, per le libertà, per ridurre le povertà, per la pace, molti dei quali probabilmente non credono in Dio ma migliorano la vita degli umani - e Dio li vede, e si commuove. E sento molto distanti molti capi religiosi (non tutti) che parlano bene di Dio per parlare poco bene degli esseri umani. Non tutte le idee di Dio sono amiche degli esseri umani. Credere in un Dio non dice nulla sulla qualità morale di una persona e di una comunità. La domanda importante non è: "credi in Dio?', ma "in quale Dio credi? e da questa fede in quale umanità credi e ti impegni?'.
(Luigino Bruni)
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