Dal calcio alla pallavolo, dal basket al golf: dietro il successo dei cartoni animati nipponici lo spirito di rivalsa di un Paese uscito a pezzi dalla Seconda guerra mondiale
Sono entrati nelle nostre case più di quarant’anni fa, e non sono più usciti. Personaggi nemmeno in carne e ossa, ma indelebili nella memoria, inseparabili dai ricordi d’infanzia così come un tempo ci tenevano incollati alla Tv. E quei nomi all’inizio così esotici sono diventati familiari: Holly, Mila, Benji, Shiro o Lotti hanno riempito i pomeriggi di generazioni di bambini. Una magia che si tramanda al punto che oggi non di rado i figli guardano gli stessi cartoni dei padri.
Dietro un successo senza confini c’è il Paese del Sol Levante che voleva risollevarsi dopo la Seconda guerra mondiale: il Giappone, la sua storia e i suoi valori, si specchiano nei “manga”, i famigerati fumetti da cui le serie televisive “anime” hanno avuto origine. Tutte le storie più iconiche hanno un comune denominatore: lo sport come mezzo di riscatto e di affermazione dei canoni del bushido, il codice di condotta degli ...
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