Riconoscere l’uomo anche nel nemico

Daniel Barenboim: Ne sono convinto: gli israeliani avranno sicurezza quando i palestinesi potranno provare speranza, cioè giustizia. Entrambe le parti devono riconoscere i loro nemici come esseri umani, e cercare di entrare in empatia con il loro punto di vista, il loro dolore e la loro sofferenza.


Gli eventi attuali in Israele e a Gaza hanno profondamente scioccato tutti noi. Non c’è giustificazione alcuna per i barbari atti terroristici di Hamas contro i civili, compresi i bambini e i neonati. Dobbiamo prenderne atto, riconoscerlo, e fermarci. Ma il passo successivo è ovviamente la domanda: e adesso?
Per ribadire con chiarezza: il conflitto israelo-palestinese non è un conflitto politico tra due Stati per i confini, l’acqua, il petrolio o per altre risorse. È un conflitto profondamente umano tra due popoli che hanno conosciuto la sofferenza e la persecuzione.
Ne sono convinto: gli israeliani avranno sicurezza quando i palestinesi potranno provare speranza, cioè giustizia. Entrambe le parti devono riconoscere i loro nemici come esseri umani, e cercare di entrare in empatia con il loro punto di vista, il loro dolore e la loro sofferenza.

L'intera riflessione di Daniel Barenboim a questo link:



2 commenti:

  1. "le parti devono riconoscere i loro nemici come esseri umani, e cercare di entrare in empatia con il loro punto di vista, il loro dolore e la loro sofferenza". GRAZIE! Umano e sinceramente evangelico. Difficile, ma non impossibile. Grazie per il commento che suscita anche il guardarsi dentro e come guardiamo l'altro, al di là del conflitto in questione.

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  2. Grazie per aver postato l’intervento di Barenboim! Parole giuste e di speranza! Questo e’ proprio cio’ che unisce, invece degli estremismi e convinzioni religiose che non fanno altro che dividere!

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