Il Venerdì̀ Santo di Gesù̀ è il venerdì̀ santo del mondo


La liturgia del Venerdì̀ Santo propone la passione secondo Giovanni. A differenza degli altri evangelisti, egli è più̀ discreto nel raccontare i particolari della sofferenza. La croce, per lui, non è tanto “l’ora” del dolore o dell’umiliazione, ma della rivelazione di un amore. Tutto va in questa direzione. 

Per amore, il Padre ha mandato il Figlio e per amore questi si è fatto solidale, crocifiggendo nella sua carne il peccato del mondo. Ai piedi della croce si scopre l’amico, colui che dice: «Nessuno ha un amore più̀ grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (15,13). 

Così prende forma anche il comandamento nuovo, la stella dell’etica cristiana, che è di amare come lui: «come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (13,34). 

Punto di arrivo è Gv 19,34, quando uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Difficile trovare un padre che non sia colpito da questa immagine. 

San Giovanni Crisostomo la paragona alla creazione di Eva: «Come allora il Signore prese dal fianco e formò la donna, così ci diede sangue e acqua dal suo fianco e formò la Chiesa».

Hans Hurs von Balthasar scrive: «l’apertura del cuore sta a indicare il dono, per l’uso pubblico, di quanto di più̀ personale e intimo Gesù̀ ha; lo spazio aperto, svuotato, accessibile a tutti». 

Per Jürgen Moltmann Gesù̀ poteva incarnarsi, morire e salvarci in mille modi, anche per vecchiaia o attraverso operazioni strabilianti, eppure ha scelto di essere l’uomo dei dolori che «ci rivela la sconfinata compassione di Dio e la sua infinita sofferenza come sofferenza del suo amore. Nel suo amore egli soffre con le sue creature e per le sue creature, perché́ egli vuole la loro redenzione nella libertà». 
La croce non porta però a impostare una mistica dei patimenti, del dolore e non fa del crocifisso un talismano, o un simulacro muto. La sua croce proclama a gran voce che l’amore è l’unica forza in grado di sconfiggere il male. Chi venera il Crocifisso, condivide la posizione di Cristo che sta dalla parte degli ultimi, degli sconfitti, degli umiliati. La croce è speranza per gli uni, e, al tempo stesso, giudizio severo dell’onnipotente arroganza dei crocifissori. 

Il Venerdì̀ Santo di Gesù̀ è il venerdì̀ santo del mondo. 

(da: insiemesullastessabarca)

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