Incontrare uno straniero: esperienza pasquale

 Martedì dopo Pasqua: Gv 20,11-18

L’esperienza di incontrare uno straniero o uno sconosciuto è qualcosa che sempre ci spaventa; qualcosa che richiede da noi uno sforzo, una conversione, il superamento dell’innato istinto a rifuggire da tutto ciò che non conosciamo e che non appartiene ai nostri abituali orizzonti di vita.
Ebbene il Risorto nei vangeli viene spesso incontrato come uno straniero, come uno sconosciuto. È l’esperienza di Maria Maddalena nel giardino della risurrezione. Maria ha conosciuto Gesù, è stata tra le donne che lo hanno ascoltato e seguito. Eppure, il mattino di Pasqua Maria non riesce a riconoscere il suo Signore. Accade così anche ai discepoli di Emmaus, mentre camminano tristi sulla via che li porta lontano da Gerusalemme. Luca ci dice che i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo in quel viandante che si accosta a loro lungo il cammino.
È un tratto estremamente importante dell’annuncio pasquale: il Risorto ci viene incontro come uno straniero, uno che non appartiene alla nostra terra…

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