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Minori spariti: dati impressionanti

 


In Europa sparisce un bambino ogni 2 minuti.

Secondo uno studio della Commissione Europea, ogni anno in Europa sono circa 250.000 i bambini e gli adolescenti che scompaiono: un bambino ogni due minuti. Circa il 60% sono adolescenti che si allontanano da casa a causa di situazioni di abuso, violenza o disagio, il 23% è vittima di sottrazione nazionale e/o internazionale mentre il 10% è un minore straniero non accompagnato (arrivato in Europa senza il supporto di un genitore o di un tutore) a rischio di cadere vittima di tratta e sfruttamento. Inoltre, secondo i dati raccolti da Missing Children Europe, un caso su sei di minori scomparsi ha carattere transnazionale. 

 

In Italia i minori scomparsi: 7.672 nel 2020, quasi uno ogni ora  

Il commissario straordinario del governo per le persone scomparse, Silvana Riccio, conferma all'AGI che in Italia l'anno scorso sono scomparsi 21 minori al giorno. Poco meno della metà sono stati ritrovati ma all'appello mancano soprattutto tra gli stranieri che arrivano soli  

AGI - In Italia l’anno scorso sono scomparsi 21 minori al giorno, quasi uno ogni ora: poco meno della metà sono stati ritrovati, ma all’appello ne mancano sempre tanti, troppi, soprattutto tra gli stranieri che arrivano soli con i ‘viaggi della speranza’.

Alla vigilia della “Giornata internazionale dei bambini scomparsi”, fissata per martedì, il commissario straordinario del governo per le persone scomparse, Silvana Riccio, fa il punto con l’AGI su un fenomeno che, sebbene in calo, resta allarmante.

 “Nel 2020 – premette il prefetto Riccio – i minori scomparsi nel nostro Paese sono stati 7.672, dei quali 5.511 stranieri, il 71,8%. Quelli ritrovati sono stati 3.332, il 43,3%: dati che, letti nella prospettiva corretta, appaiono preoccupanti ma meno choccanti di quanto sembra: se si ‘spacchettano’, si scopre infatti che la percentuale di italiani ritrovati è decisamente superiore, intorno al 75%. E che i minori stranieri non accompagnati, che rappresentano larga parte degli scomparsi, sono scomparsi sì ma fino ad un certo punto”.

“La fascia d’età più rilevante – ricorda infatti il prefetto – è quella compresa tra i 14 e i 17 anni di età: parliamo di adolescenti, per lo più maschi, con una certa autonomia. Di ragazzi identificati solo con il nome al momento dell’arrivo, che magari arrivano con già in tasca numeri telefonici e indirizzi di parenti e amici e per i quali l’Italia è solo la tappa di un cammino che ha per destinazione finale altri Paesi, perlopiù Paesi del nord Europa”. 

Anche per quelli che finiscono nel circuito dell’accoglienza, “in strutture da cui è ovviamente consentito uscire, la tentazione di andare via alla prima occasione buona e di non fare più ritorno puo’ essere forte: è un segmento, non piccolo, al quale guardare con particolare attenzione perché il rischio concreto è quello che imbocchi una strada sbagliata. C’è chi va ad ingrossare le fila della manovalanza criminale, e viene ritrovato nelle piazze di spaccio, e chi cade nel circuito dello sfruttamento, e finisce a chiedere l’elemosina o a fare il lavavetri ai semafori”. La casistica dei minori italiani è sostanzialmente diversa.

“Molti sono allontanamenti volontari, vere e proprie fughe – sottolinea il commissario del governo per le persone scomparse - magari legate a problemi familiari, a forme di disagio giovanile, al rendimento scolastico. Ci sono i casi di sottrazione anche internazionale di minori tra genitori separati, legati ai matrimoni misti. E ci sono casi di scomparsa legati in modo diretto o indiretto al mondo della rete, a situazioni di cyberbullismo, di adescamento online o di estorsione sessuale: un mondo, questo, che la polizia postale monitora con attenzione sempre maggiore anche in considerazione del tempo sempre più lungo che ragazzi e bambini trascorrono davanti agli schermi di pc, tablet e smartphone, anche per gli obblighi della dad e per l’isolamento imposto dalla pandemia”. 

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