Durante la pandemia, la domanda su dove fosse Dio è stata posta da più parti.
Qualcosa del genere ha fatto Colum McCann, valente scrittore irlandese trapiantato negli Usa, in un suo stupendo romanzo, Questo bacio vada al mondo intero (Rizzoli), nel quale ha raccontato la New York post-11 settembre attraverso un affresco di personaggi. Uno di questi è padre Corrigan, un prete di strada che vive a fianco di prostitute e derelitti. E proprio vivendo nella condizione di estrema povertà sorge in questo religioso l’interrogativo su Dio. La sua risposta ci spiazza: «Corrigan voleva un Dio pienamente credibile, un Dio riconoscibile nel sudiciume del quotidiano. Il conforto che traeva dalla cruda e fredda realtà – corruzione, guerra, povertà – era che la vita poteva elargire piccole meraviglie. I magnifici racconti di un’esistenza ultraterrena o l’idea di un paradiso intriso di miele non lo interessavano. Erano per lui l’anticamera dell’inferno. Invece, nella vita reale, lo consolava la possibilità di intravedere nell’oscurità una piccola luce, guasta e ammaccata, ma pur sempre una luce». Molti di noi se lo sono chiesto in questi mesi: 'Dove sei Dio?'. E la risposta che McCann ci dà è di guardare a quelle «piccole meraviglie» che sono stati gli innumerevoli gesti di solidarietà cui abbiamo assistito.
(Lorenzo Fazzini in Avvenire del 28 luglio)
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