Ebbe compassione, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, luglio 2012
La scena è carica di tenerezza. I discepoli arrivano stanchi del lavoro compiuto. L’attività è così intensa che nemmeno «trovano tempo per mangiare». E allora Gesù fa loro questo invito: «Venite in un luogo tranquillo a riposare».
«Un gruppo di cristiani è un gruppo di persone che pregano unite, ma anche conversano insieme. Ridono insieme e si scambiano favori. Stanno scherzando insieme, e insieme stanno seriamente. Sono a volte in disaccordo, ma senza animosità, come si sta a volte con se stessi, utilizzando questo disaccordo per rafforzare sempre l’accordo abituale. Apprendono qualcosa gli uni dagli altri e lo insegnano gli uni agli altri. Sentono con pena la mancanza degli gli assenti. Accolgono con gioia quelli che arrivano. Fanno manifestazioni di questo o altro tipo: scintille del cuore di quelli che si amano, espresse del volto, della lingua, degli occhi, e mille gesti di tenerezza».
È un ridere che nasce dalla fiducia ultima in quel Dio che ci guarda tutti con pietà e tenerezza. Un ridere che distende, libera e dà forza per continuare a camminare. Questo ridere unisce. Quelli che ridono insieme non si aggrediscono né si fanno del male, perché il ridere veramente umano nasce da un cuore che sa comprendere e amare.
Josè Antonio Pagola
(dal sito: www.insiemesullastessabarca.it)
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