Fase sinodale continentale: sacerdozio universale, corresponsabilità, riforma strutturale

Le vicende di cronaca ecclesiale dell’ultimo mese rendono ancora più importante quanto emerge dal documento per la fase sinodale continentale

Dopo aver messo in evidenza la questione dell’altro nella prima parte dell’analisi del Documento di lavoro per la tappa continentale (DTC) del cammino sinodale, in questa seconda parte è necessario puntare i riflettori sull’altra importante esperienza/idea chiave del DTC, ossia la riscoperta della comune dignità battesimale (§22) e vocazionale (§57) – nessuno escluso (§103) – come ciò che rafforza il sentimento di appartenenza alla Chiesa e la coscienza che quest’ultima non è costituita solo da sacerdoti e vescovi (§16). Verso quest’ultimi non è emerso alcun anticlericalismo, ma apprezzamento, affetto e preoccupazione, insieme però al franco desiderio di una loro migliore formazione e minore clericalismo – inteso come «impoverimento spirituale… rigidità, attaccamento al potere in senso legalistico e un esercizio dell’autorità che è potere più che servizio» (§58) – a vantaggio invece di forme di «leadership relazionali e collaborative» e di «autorità capaci di generare solidarietà e corresponsabilità», soprattutto verso coloro che «desiderano mettere i propri talenti e capacità a disposizione della Chiesa» (§59).
In cima a questi ‘coloro’ – e in un modo ancor più netto di quanto fa la sintesi italiana – il DTC pone le donne (religiose e laiche), il cui «ruolo» rappresenta «un punto critico su cui si registra un’accresciuta consapevolezza in tutte le parti del mondo» (§60; §63). Punti fermi sono: il riconoscimento della loro maestria nella pratica di modalità sinodali in contesti sociali difficili (§65), la valorizzazione dei loro carismi e delle loro capacità decisionali (spesso emergenti dal loro essere «relegate su un margine profetico») (§61), insieme al parteggiare per loro in quanto prime vittime della povertà, dell’esclusione e della violenza (§62) – «manodopera a basso costo» financo dentro la Chiesa stessa (§63). Le Chiese locali, però, «non concordano su una risposta unica o esaustiva»

L'intera riflessione di Sergio Ventura a questo link:

https://www.vinonuovo.it/comunita/esperienze-di-chiesa/fase-sinodale-continentale-sacerdozio-universale-corresponsabilita-riforma-strutturale-2/


La prima parte della sua riflessione (Fase sinodale continentale: accoglienza, conversazione, tensioni)
a questo link:


Nessun commento:

Posta un commento