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Una luce è sorta

Il nostro non è un tempo di grandi sogni e di grandi speranze. Anche la notizia più sorprendente non riesce a suscitare il nostro stupore. A volte, solo la nostra rabbia. È un tempo grigio, in cui tutti sono tentati di chiudersi nel proprio individualismo e nella propria solitudine. C'è spazio per una Buona Notizia?

Si spegne con la violenza un testimone della luce, Giovanni Battista, alla fine di tutto l'Antico Testamento, e appare la luce di Gesù. Egli inizia la sua missione in Galilea, regione dove si incrociano merci e fedi religiose, si fondono popoli e culture: fenomeni guardati con sospetto dai guardiani dell'ortodossia di Gerusalemme, il centro del potere, che considerano la regione già come una terra pagana, "Galilea delle genti". Si stabilisce a Cafarnao, "sulla riva del mare": un orizzonte aperto verso altri paesi, verso l'esodo di un nuovo Mar Rosso. È l'antico territorio di Zabulon e Neftali, che era stato invaso e oppresso dagli eserciti assiri. Il profeta Isaia aveva promesso la liberazione: "Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta". In quella terra di frontiera Gesù è annunciato come la luce vera per tutti i popoli.

Le prime parole di Gesù sono un invito al cambiamento: "Convertitevi", cambiate il vostro modo di pensare e di vivere. Non è più sufficiente rispettare tutte le norme della Legge, e neppure c’è da cercare un Dio giudice che castiga, come sognava Giovanni Battista. Gesù propone un nuovo progetto di vita, il "Regno di Dio", o "Regno dei cieli", come dice il Vangelo di Matteo, un progetto che lui, "da allora", manifesterà con la sua vita e la sua predicazione, annunciando un Dio che è Padre, che ama con infinita tenerezza tutti i suoi figli e vuole per loro un mondo di giustizia, di pace e di felicità.

I primi invitati a collaborare in questa avventura non sono i sacerdoti del tempio o gli scribi esperti della Legge, o i pii farisei. Sono due fratelli poveri, pescatori, Simone e Andrea, "che gettavano le reti in mare". Egli offre loro un altro lavoro: "Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini": condurre gli uomini fuori dal pericolo e dalla morte, perché vivano in piena libertà. È quello che Gesù fa e chiede che facciano i discepoli. 

La risposta dei due fratelli sarà per sempre un modello per tutti i discepoli di Gesù: "Subito lasciarono le reti e lo seguirono". Non sono trattenuti dagli interessi, dagli affetti, dall'insicurezza del futuro. L'adesione è immediata e totale.

Lo stesso vale per altri due fratelli, Giacomo e Giovanni, che forse avevano motivo di una maggiore resistenza all'invito di Gesù, perché avevano una impresa di famiglia, con il padre, la barca, le reti. Nessun ritardo nella risposta. Il padre, nella loro cultura trasmetteva l’identità, l’eredità, le tradizioni, tutto un mondo in cui i figli si dovevano inserire. Abbandonando il padre Zebedeo, i fratelli Giacomo e Giovanni abbandonano il mondo che egli rappresenta, per seguire Gesù e trovare Dio come padre.

Dalla periferia, dalla Galilea, Gesù va "annunciando il vangelo del Regno", con parole e fatti: "guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo". Una Buona Notizia per chi la accetta: che non ci sono altri dèi e signori che Dio, il quale in Gesù vuole guarire la nostra umanità malata e ferita.

(Benardino Zanella)

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